Sanita’: come spazzare via ogni garanzia a tutela della collettivita’ con un Decreto

Sanita’: come spazzare via ogni garanzia a tutela della collettivita’ con un Decreto

Il 6 agosto 2015 è stato emesso dalla Reggenza il Decreto Delegato n. 136 che va a modificare le modalità di nomina e composizione delle Commissioni per gli accertamenti sanitari individuali.

La legge che contiene la delega per l’emissione del Decreto è la n. 28 del 10 marzo 2015 “Legge quadro per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità” con l’obiettivo di inserire all’interno delle Commissioni un esperto del settore ed indicando in maniera specifica gli strumenti da utilizzare.

Il Governo, nello specifico il Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni, ha pensato bene di estendere questa delega andando a stravolgere completamente la legge n. 35 del 1988, norma di riferimento del settore. Lo ha fatto reintroducendo la possibilità di nominare tra i membri delle Commissioni i dipendenti dell’Istituto per la Sicurezza Sociale.

Come tutti sapete, il compito di queste Commissioni è molto delicato. Devono certificare ed avallare l’indicazione del Medico curante, di base o specialista che sia, che intende riconoscere il diritto della persona malata di accedere alla pensione di invalidità, alla possibilità di essere inquadrato presso i cantieri integrativi dell’Azienda, a percepire l’assegno di accompagnamento.

In considerazione della delicatezza del ruolo e della necessità di formulazione di un parere terzo autorevole e slegato da possibili ingerenze e interessi di parte, la già citata legge del 1988 aveva introdotto chiare incompatibilità sia per i dipendenti ISS che, più in generale, per tutti i sanitari che esercitano la libera professione nel territorio della Repubblica che siano dipendenti o consulenti di persone fisiche o giuridiche esercenti attività assicurativa.

Ricordiamo a tutti che in passato la politica ha utilizzato questo strumento a fini clientelari, sperperando in maniera irresponsabile denari pubblici e introducendo vergognose prassi finalizzate al controllo e alla gestione di una formidabile fabbrica di voti e consenso.

Oggi, alla base di questa decisione, pare ci sia la volontà di risparmiare qualche gettone di presenza previsto per remunerare i membri delle Commissioni. A noi invece questo decreto puzza di espediente per poter avere maggiore controllo da parte della politica sulle Commissioni, quindi avere ancora la possibilità di incidere in maniera discrezionale sulla concessione di diritti.

Uno schema peraltro già visto e già conosciuto. Uno schema che non vogliamo più vedere in atto. Ma soprattutto uno schema che deve far indignare tutti, per primi i membri del Consiglio Grande e Generale che saranno chiamati a votare la ratifica di questo pericoloso Decreto!

Caro Segretario Mussoni, per contenere la spesa sanitaria metta in atto il Piano Sanitario approvato recentemente dal Consiglio Grande e Generale. Non perda tempo e risorse nell’inventarsi stratagemmi pericolosi.

Ha la fortuna di avere un percorso ben definito, articolare e ben fatto. Non prenda scorciatoie, continuerebbe solo a far danni!

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