Sburocratizzazione dello Stato. UPR

Sburocratizzazione dello Stato. UPR

COMUNICATO STAMPA 

La discussione politica che si è animata sulla sburocratizzazione dello Stato in questi giorni, ci permette di fare qualche riflessione sul tema. 

Dal 1° gennaio 2013 ad oggi il Congresso di Stato ha emesso 388 Decreti Delegati e 65 Decreti Legge. 

Il Consiglio Grande e Generale ha licenziato 135 Leggi a cui vanno aggiunti 27 Decreti Reggenziali. 

Facendo qualche calcolo emergono dati impressionanti: 

·         453 Decreti (3,4 Decreti ogni Legge – in media 1 Decreto emesso ogni 2,5 giorni); 

·         6.437 Delibere del Congresso di Stato. 

Diamo qualche dato numerico poiché quando si parla di burocrazia sarebbe opportuno almeno avere consapevolezza dell’attività normativa portata avanti dal Governo. 

Durante questa legislatura UPR ha criticato il Governo per gli atti normativi complessi, spesso pasticciati, continuamente emendati e soprattutto mai definitivi in quanto molto del contenuto è demandato ai famosi Decreti Delegati. 

Tutto ciò provoca complicazione, genera burocrazia e alimenta procedure cervellotiche con costi ed inefficienza verso i cittadini e verso le imprese. 

Per ricordare atti normativi celebri per le loro tante complicanze è sufficiente citare: l’imposta straordinaria sugli immobili, la riforma fiscale, la legge sul commercio e la Smac Card. 

Altro baluardo della burocrazia sono poi gli organismi di nomina Consiliare e Congressuale, illustrati dettagliatamente in un documento di 47 pagine, con centinaia di posizioni pubblicato sul sito del Consiglio Grande e Generale. 

UPR nel 2014 presentò un Ordine del Giorno, approvato dal Consiglio Grande e Generale il 17 aprile 2014, che impegnava il Governo a: “presentare, entro sei mesi, un’apposita ricognizione sulle attribuzioni, compiti, costi e appropriatezza istituzionale degli Organismi e Commissioni di nomina Consiliare e Congressuale.” 

Obiettivo rilevante ma purtroppo disatteso. 

Sul tema generale della burocrazia come freno allo sviluppo e costo per l’Amministrazione ci sarebbe molto da dire e tanto da fare, senza voler gettare colpe o croci, ma agendo con realismo, senso pratico e applicando con intelligenza ed equilibrio le nuove tecnologie. 

Invece spesso si assiste all’esatto contrario, come per la legge del contrappasso: più il Governo inneggia alla semplicità amministrativa più il Governo aumenta la burocrazia. 

Chi ha governato per anni ha avuto tante occasioni per ridurre la burocrazia, semplificare le procedure, al fine di rendere il sistema San Marino attrattivo per gli investitori e migliorando anche il rapporto dell’Amministrazione con cittadini e imprese. 

Invece il tema burocrazia sarà uno dei prossimi cavalli di battaglia elettorali anche per chi – in ruoli di Governo – poteva e aggiungiamo noi – doveva ridurla. 

Forse ogni tanto prima di parlare sarebbe opportuno guardarsi indietro e riflettere. 

San Marino, 24 febbraio 2016

Unione per la Repubblica

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