Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro dedicato a ‘Le Apocalissi di domani’. Conclusione

Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro dedicato a ‘Le Apocalissi di domani’. Conclusione

COMUNICATO STAMPA – PRESS RELEASE
SAN MARINO: DOBBIAMO TEMERE UNA FUTURA APOCALISSE?
A San Marino si conclude domani al Teatro Titano, col 12° Simposio Mondiale su Scienza, Tradizione e Dimensioni del Sacro dedicato a “Le Apocalissi di domani” a conclusione della “due giorni” ideata dall’organizzatore Roberto Pinotti sul tema “60 giorni all’Apocalisse?”, un affascinante excursus che ha visto passare in rassegna le catastrofi antiche e moderne che hanno sempre atterrito l’umanità. Ma cosa ci si deve attendere dal futuro?
In effetti lo scenario è inquietante, anche se non giustifica allarmismi fuori luogo. Le cosiddette “emergenze planetarie”, ovvero la possibilità che un corpo celeste si scontri con la Terra, ci sono e restano. Unica soluzione potrebbe essere il deviarne il corso con missili a testata nucleare, come nei films “Meteor” o “Armageddon”. Passando ad altro, le emissioni solari sono cicliche ed un replicarsi del cosiddetto “effetto Carrington” registrato nella seconda metà dell’Ottocento potrebbe, oggi, creare seri problemi alle comunicazioni, azzerando la rete satellitare e con essa la telefonia cellulare, internet e il buon funzionamento delle apparecchiature elettroniche in genere. Ciò non solo ci riporterebbe indietro alla tecnologia di fine Ottocento, ma innescherebbe il caos in una società impreparata. Auguriamoci dunque che non accada. L’alterazione del clima ad opera dell’uomo sta poi generando anomalie di vario tipo (dall’attuale rapido scioglimento dei ghiacci ai polari a pericolose modificazioni climatiche) che si dimostrano sempre più pericolose. L’intensificarsi dell’attività sismica con terremoti e tsunami del tutto imprevedibili non è certo rassicurante. Ad esempio, il vulcano sottomarino Marsili (70 Km. 40) nel Tirreno meridionale, è a rischio e potrebbe originare maremoti devastanti …
Tutto ciò rende necessario un crescente grado di consapevolezza nella gente, che sarebbe comunque opportuno fosse in grado di reagire propriamente a qualsiasi evenienza, prevenendo qualsiasi criticità. La Protezione civile non può fare fronte a tutto.
Il mondo, comunque, non finirà il 21 dicembre 2012, data che chiude tre cicli temporali dell’astronomia precolombiana. Se ne aprirà ovviamente un altro, col ritorno dal cielo degli Dei secondo i Maya. Resta da chiedersi chi sarebbero mai tali “Dei”. Forse, come si chiede qualcuno, i piloti extraterrestri degli UFO?

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