Col passare delle ore si va consolidando la sensazione che lo
scudo fiscale, dato per certo in Italia, sia ormai una operazione condivisa anche dal G8 per cui la Repubblica di San Marino deve ritenere ormai il provvedimento un dato di fatto.
‘A questo punto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, di concerto con gli altri Paesi europei, non dovrebbe tardare a definire i dettagli del provvedimento che già era stato predisposto nelle scorse settimane. Lo schema sarà quello dello scudo fiscale 2001-2002, ma con aliquote molto meno generose di allora. L’obiettivo è destinare gli incassi alla ricostruzione post terremoto che, secondo le stime, richiede almeno una decina di miliardi di euro. La speranza, però, è che nelle casse dello Stato entri una somma addirittura maggiore di quella da stanziare per l’Abruzzo, in modo da poter finanziare ulteriori interventi anti-crisi e dare fiato ai conti pubblici. ‘ (loccidentale.it)
Per il sistema finanziario sammarinese (dodici banche
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione, compagnie d’assicurazioni) è un’altra mazzata. Secondo Studio Ambrosetti il danno per la raccolta del sistema finanziario sammarinese potrebbe arrivare a 4,6 miliardi. Secondo Lionello Mancini sarebbe non più di 2,2 miliardi.