Riforma del sistema di istruzione sammarinese. Appunti di inquadramento per una proposta

Riforma  del sistema di istruzione sammarinese. Appunti di inquadramento per una proposta

Riforma  del sistema di
istruzione sammarinese

Appunti di
inquadramento per una proposta

 

(Riunione del comitato tecnico
istituito in occasione della ‘riforma dei cicli’ in Italia del 7 luglio
2000)

(preparato per Annuario della Scuola Secondaria Superiore, n. XXVII,
Anno scolastico 1999-00, Marino Cecchetti)

La
riorganizzazione del sistema scolastico sammarinese, oggetto di questi incontri,
prende la mossa dalla cosiddetta ‘riforma dei cicli’ in Italia. Ma va vista, a
mio parere, come un’occasione per puntare più in alto: al soddisfacimento pieno
delle esigenze formative proprie della nostra comunità-Stato in questo periodo
della sua storia. Infatti la Repubblica, da enclave di uno Stato, l’Italia, per
merito della politica che l’ha portata nei massimi consessi internazionali e
delle nuove tecnologie che stanno azzerando le distanze, viene  acquistando una
visibilità planetaria.

Riuscirà il
sistema scolastico sammarinese a modificarsi adeguatamente? Sta a noi. Noi,
diversamente da chi ci ha preceduto in questa responsabilità, possiamo contare
sul fatto che, grazie a Dio, non mancano le risorse umane e materiali necessarie
e sul fatto che sono venute meno le rigidità che in passato hanno caratterizzato
i rapporti italo-sammarinesi in materia scolastica.

***

Il sistema
scolastico sammarinese ricalca, nell’impianto strutturale, quello italiano. Non
potrà non seguirne l’evoluzione anche in questa occasione. Recependo, fra
l’altro, l’impostazione di base, l’indicazione degli insegnamenti fondamentali
e, anche, nella sostanza, i programmi. La scelta degli insegnamenti e la
elaborazione dei programmi saranno messe a punto in Italia da commissioni di
specialisti. Sarebbe praticamente impossibile, per San Marino, fare di meglio, a
costi ragionevoli, per via autonoma.

Forse ci conviene
fare proprie – di massima – le scelte italiane, anche per quanto riguarda la
eventuale articolazione interna dei cicli e l’indicazione dei titoli di studio
per accedere agli insegnamenti. Ciò permetterebbe di evitare tensioni su dette
questioni al nostro interno. Tensioni che potrebbero far disperdere energie,
distrarre il nostro impegno dai punti sui quali invece abbiamo bisogno di
concentrare tutta la nostra attenzione e profondere la nostra migliore
professionalità: i punti che caratterizzeranno propriamente il sistema
scolastico sammarinese.

 ***

Nell’impostare la
riorganizzazione del sistema sammarinese è opportuno tenere conto anche della
realtà scolastica d’oltralpe. In particolare per quanto riguarda il numero degli
alunni per classe nelle varie annualità e l’orario di lavoro degli insegnanti in
istituto. Le risorse umane recuperate nella riorganizzazione possono essere
impiegate nell’attivazione di nuovi corsi nella scuola secondaria superiore, nel
sostegno ai ragazzi (disabili o non) bisognosi di un aiuto particolare, in
attività di recupero, in attività integrative dei curricula.

Inoltre va presa
in considerazione l’articolazione del calendario scolastico dei paesi
d’oltralpe. Non è più pensabile, ad esempio, che l’anno scolastico continui ad
essere costituito da due soli grandi blocchi, quello delle lezioni e quello
delle vacanze estive. Tale suddivisione è funzionale alle esigenze degli adulti,
ma non degli studenti.

 

***

Il nostro Stato
si accinge a riformare il suo sistema scolastico disponendo, questa volta, per
la prima volta, del necessario spazio di autonomia. Spazio guadagnato con lo
specifico accordo Italo-sammarinese in materia scolastica del 1985 e con le
intese raggiunte fra i due Stati nel febbraio del 1999 al momento del
riconoscimento dell’indirizzo Economico-aziendale.

Questo spazio di
autonomia potrà essere utilizzato per rendere il sistema sammarinese il più
possibile rispondente alle esigenze proprie della comunità-Stato, rafforzandone

·         la identità,
ampliando, ad esempio, insegnamenti quali la Storia ed il Diritto per
comprendervi lo specifico sammarinese, al fine di educare alle tradizioni, ai
sentimenti e ai valori propri della comunità sammarinese;

·         la capacità di
reggere la sfida dei tempi, cioè di gestire i cambiamenti dovuti alla modernità.
Insegnamenti quali l’inglese, la matematica e l’informatica dovranno essere
potenziati al massimo lungo tutto il percorso scolastico, costituendo, questi
insegnamenti, la premessa alla nuova cultura generale su cui si fonda oggi la
formazione dei giovani in ogni società.

***

La modernità,
frantumando i capisaldi tradizionali della società,  sta provocando ovunque
trasformazioni epocali. Ovunque la proprietà del capitale fisico sta cedendo il
passo al capitale umano; la produzione culturale si avvia a prendere il
sopravvento su quella industriale; esplode la mercificazione della cultura. In
conclusione, il capitale intellettuale è ormai la vera forza dominante
dell’economia, per effetto dell’esplosione della produzione delle merci
immateriali in conseguenza dell’eccezionale dilatarsi del settore delle
comunicazioni. Fondamentale sta diventando per una qualsiasi società l’apporto
allo sviluppo fornito dai giovani, con la loro capacità di tentare il nuovo e di
impegnarsi nel nuovo. Mentre in passato per una società era sufficiente, per
vincere la sfida dei tempi, disporre di una classe dirigente preparata, oggi è
necessario che il maggior numero possibile di individui raggiunga il più alto
livello di formazione possibile e quanto prima possibile. Di conseguenza diventa
il primo degli obiettivi, nei programmi dei governi, l’efficienza del sistema
scolastico.

Nella corsa per
la migliore valorizzazione dei giovani, San Marino può contare su condizioni di
qualche vantaggio: già investe risorse materiali nella quantità necessaria; già
dispone delle risorse umane necessarie (potendo contare su un elevato numero di
laureati in rapporto alla popolazione).

San Marino
inoltre può offrire ai giovani un ambito di operatività particolare. Con
l’ingresso nell’ONU ha raggiunto il massimo livello di riconoscimento formale
come Stato di piena indipendenza. E quindi, grazie ai suoi rapporti politici, ha
raggiunto una visibilità planetaria. Ne vanno colti anche i risvolti economici e
culturali. Le nuove tecnologie hanno aperto le vie dell’etere alle merci,
immateriali, del nuovo mercato: il Titano ora è ‘luogo di mezzo’ non più
soltanto fra pochi Stati confinanti geograficamente contigui come lo è stato per
gran parte della sua storia, ma, potenzialmente, è ‘luogo di mezzo’ fra tutti
gli Stati del Mondo.

Nel riorganizzare
il sistema scolastico, tutto ciò va tenuto nel debito conto. Il diploma di
scuola secondaria a 18 anni e la laurea (laurea breve), raggiungibile, con le
riforme in atto, già all’età di 21 o 22 anni, sono un traguardo da proporre a
tutti i giovani della Repubblica. E dopo la laurea, almeno a una cinquantina di
questi va offerta annualmente  la possibilità di completare la formazione in
prestigiose università d’oltralpe o d’oltreoceano.

 ***

In conclusione si
avanzano a titolo esemplificativo alcune proposte operative.

a)     Per generalizzare gli
studi di scuola secondaria:

·         sancire l’obbligo
scolastico fino al 18° anno, articolando la scuola secondaria in modo da
comprendervi anche la formazione professionale della durata di due o tre anni
(con possibilità di passaggio dall’area della formazione a quella della
istruzione, facilitato dal sistema dei crediti per gli insegnamenti ordinari già
frequentati con successo);

·         allargare l’offerta
scolastica di istruzione secondaria in territorio in modo da soddisfare,
possibilmente, tutte le richieste.

b)     Per assicurare la
qualità del servizio:

·         monitorare
periodicamente il sistema, prendendo come riferimento finale le esigenze
formative richieste dalle università. In sostanza le prove conclusive del ciclo
della scuola secondaria, al 18° anno,  dovrebbero avere lo stesso peso di quelle
somministrate agli studenti al momento della iscrizione alle università. Prove
dello stesso tipo andrebbero previste anche lungo il percorso: ad esempio  al
15° anno, al 13° anno, eccetera. Tutte queste prove, a qualsiasi livello,
dovrebbero essere fornite da un Ente esterno al sistema scolastico sammarinese,
e pure a un Ente esterno (eventualmente diverso) dovrebbe essere affidato il
controllo di qualità  a livello di Istituto, di classe e, infine, dei singoli
insegnamenti.

c)     Per mantenere viva
l’attenzione del paese sulla formazione dei giovani:

·         riferire annualmente
in Consiglio sul sistema, sui risultati conseguiti ai vari livelli di
formazione, sulle nuove esigenze  e prendere le decisioni del
caso.        

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