Ho letto questa
mattina con molto stupore sul quotidiano “La Tribuna” che io
sarei in disaccordo con quanto sta maturando in Consiglio sulla
Finanziaria e che sarei anche disponibile al gesto clamoroso di
dimettermi dalla carica di Segretario del partito!
Non ho mai espresso
posizioni di questo tipo!
Questo pensiero, cito
l’articolo, è stato riportato da “gole profonde” di via
Rovelino.
Sarebbe stato molto
più corretto, invece di dare credito assoluto alle “gole
profonde”, alzare il telefono e chiamarmi, per verificare se la
persona interessata confermava o meno questo pensiero!
Che sia un periodo
difficile per il PSD non è una novità, ed è vero che si sono
succedute negli ultimi mesi alcune dimissioni, oltre a quelle attese
e doverose di Stolfi, anche di compagni storici e di amici che vivo
con grande sofferenza.
Ho detto e scritto più
volte che possiamo uscire dalla crisi che stiamo vivendo solo con un
profondo rinnovamento, una rigenerazione di metodo, di contenuti e un
ricambio generazionale.
Per far questo,
abbiamo avviato un percorso di elaborazione, di apertura e confronto
con tutte le forze politiche dell’area riformista, senza mettere in
alcun dubbio l’alleanza di governo, che porterà all’assemblea
congressuale, prevista per il prossimo 25 marzo.
Il partito e il suo
segretario sono impegnati in questo percorso per costruire un’area
riformista nuova, all’insegna del rinnovamento, della legalità e
orientata al socialismo europeo.
Se questo obiettivo
non sarà raggiunto per intralci, divisioni o sabotaggi interni
allora sì che presenterò le mie dimissioni !
Per
quanto riguarda la legge di Bilancio, contiene ancora provvedimenti
difficili, perché nonostante i riconoscimenti internazionali
ottenuti sui passi fatti riguardo alla trasparenza e alla
sostenibilità del nostro sistema, la feroce crisi economica che ci
circonda non è finita e si ripercuote sulla nostra economia. Non
dobbiamo dimenticare, poi, da dove siamo partiti, dalla necessità di
diminuire la spesa corrente, gli sprechi (che per alcuni sono vissuti
come diritti acquisiti) e di applicare completamente la Riforma
Fiscale dello scorso anno.
È vero che
sicuramente si poteva fare meglio, come sempre; dobbiamo ascoltare di
più, capire le difficoltà e trovare le soluzioni, ferma restando
l’applicazione completa della riforma IGR