Segreteria Cultura: 6 marzo celebrazione per la prima volta in Europa della ‘Giornata dei Giusti’

Segreteria Cultura: 6 marzo celebrazione per la prima volta in Europa della ‘Giornata dei Giusti’

Il 6 marzo 2013 si celebra per la prima volta in Europa la Giornata dei Giusti, istituita il 10 maggio 2012 dal Parlamento europeo su proposta del Comitato per la Foresta dei Giusti – Gariwo che ha promosso un Appello e raccolto migliaia di firme in tutta Europa affinché venissero ricordati tutti gli uomini e le donne che, in ogni contesto storico, hanno avuto il coraggio di assumersi una responsabilità personale davanti al male. Il significato della decisione del Parlamento europeo richiama uno degli elementi fondanti della cultura europea: il valore dell’individuo e della responsabilità personale.

La Repubblica di San Marino, in particolare attraverso le attività proposte dalla Commissione sammarinese per l’UNESCO, segue da tempo con interesse le riflessioni e il lavoro di Gariwo: il Presidente e fondatore di Gariwo, Gabriele Nissim, e la co-fondatrice, Ulianova Radice, hanno tenuto corsi di aggiornamento per i docenti delle scuole sammarinesi e nel gennaio 2011 sono stati ricevuti in udienza dall’Ecc.ma Reggenza.

 

Il concetto di Giusto, impiegato per la prima volta dal Memoriale di Yad Vashem per onorare il coraggio dei non Ebrei che rischiarono la propria vita e quella dei propri familiari per salvare e aiutare coloro che cercavano di sfuggire alle persecuzioni nazifasciste, ha assunto nel corso degli anni un valore universale: oggi sono definiti Giusti tutti gli individui che, in ogni luogo e in ogni tempo, di fronte ai genocidi e ai totalitarismi sono stati capaci di difendere la dignità dell’uomo, prestando soccorso alle vittime, difendendo la verità e non piegandosi di fronte a leggi discriminatorie.

Come sollecitato anche da importanti documenti del Consiglio d’Europa, accanto alla memoria del male commesso è infatti necessario ricordare il bene compiuto e gli esempi morali degli uomini che hanno avuto la forza e il coraggio di scegliere e di non sottostare passivamente alle ideologie omicide e razziste. Ricordare il bene è una forma di resistenza verso il tentativo di annullare le potenzialità dell’uomo, la sua dignità di individuo libero e dotato di volontà; è un antidoto contro il conformismo.

Ricordare i Giusti in Europa non significa avere gli occhi rivolti al passato, ma trasmettere un forte messaggio educativo alle nuove generazioni e tramandare i valori più alti della cultura europea. 

 

La Segreteria di Stato all’Istruzione, Cultura e Università ricorderà la Giornata dei Giusti nel mese di aprile, con un’iniziativa a cui parteciperà anche Pierantonio Costa, Console italiano onorario in Rwanda dal 1988 al 2003, autore di quasi 2000 salvataggi durante il genocidio avvenuto nel 1994 e candidato al premio Nobel per la Pace nel 2010. La storia di Pierantonio Costa è raccontata nel libro del giornalista Luciano Scalettari “La lista del console” (ed. Paoline). L’appuntamento di aprile sarà inoltre un’occasione per conoscere in modo approfondito le attività di cooperazione e volontariato che alcune associazioni femminili sammarinesi svolgono da tempo sostenendo una cooperativa di donne rwandesi.

Sull’istituzione della Giornata dei Giusti Gabriele Nissim scrive: “I Giusti, che nei tempi bui in Europa e nel mondo hanno salvaguardato l’idea stessa di umanità, insegnano ad impegnarsi per difendere i diritti dell’uomo, ad avere il gusto di venire in soccorso del più debole, ad avere il coraggio di pensare autonomamente, a essere capace di mettersi al posto degli altri, a non sentirsi mai depositario di una verità precostituita. La memoria dei Giusti non ha valore soltanto nelle situazioni estreme, ma richiama ogni cittadino a impegnarsi per la democrazia e a lottare contro ogni forma di intolleranza e di prevaricazione nei confronti degli altri. Insegna ai cittadini a non considerare mai un essere umano come un nemico da combattere per motivi politici, sociali, religiosi o etnici. I Giusti sono il baluardo della convivenza, della pluralità e della dignità umana.”

 

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