Sequestro alimenti mal conservati, UCS tuona: “Il nome del ristorante deve essere reso noto”

Sequestro alimenti mal conservati, UCS tuona: “Il nome del ristorante deve essere reso noto”

“Dove è avvenuto il sequestro di 159 kg di alimenti in cattivo stato di conservazione non può non essere reso noto”.

A sostenerlo è l’Unione Consumatori Sammarinesi che commenta così l’operazione della Polizia Civile in un ristorante di San Marino. In questi casi le forze dell’ordine non fanno mai il nome del locale ma per Ucs “il consumatore è tutelato a metà se non viene informato a trecentosessanta gradi su quanto accaduto. Il rischio – spiega l’Associazione – è che in assenza delle informazioni più importanti le persone optino per la forma di autotutela maggiormente drastica, smettendo di andare al ristorante. Ciò con evidenti gravi ripercussioni sul tessuto economico già provato dalla crisi che anziché cessare, minaccia di essere più dura”.

Il maxisequestro di alimenti mal conservati offre lo spunto per altre riflessioni.

“È andata in onda ieri la trasmissione Report – prosegue Ucs – e chi l’ha seguita ora sa che non basta un’etichetta a garantire la bontà di un cibo. Figurarsi se le etichette nemmeno ci sono…

San Marino ha risposto sempre presente quando si è trattato di farsi promotore di politiche virtuose di cui si sente realmente la necessità se si pensa che nel resto del mondo casi come questi, fortunatamente rari in Repubblica, sono purtroppo all’ordine del giorno.

È dunque fondamentale – conclude – che l’attenzione resti alta e che su tutto quanto ruota attorno alla salute, si faccia la dovuta luce”.

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