Settore poste in agitazione

Settore poste in agitazione

Addetti postali, al via lo stato di agitazione – I dipendenti del settore Poste hanno iniziato lo stato di agitazione, che per il momento ci concretizza attraverso una fase di informazione, che si sta svolgendo negli uffici principali, attraverso la distribuzione di volantini all’utenza e l’esposizione di cartelli che riportano i motivi della protesta.

Quello che chiedono i dipendenti, è semplicemente che il Governo rispetti gli accordi firmati nel 1998 e nel 2007 tra Organizzazioni sindacali e Congresso di Stato; accordi che impegnano lo stesso Esecutivo a giungere ad una nuova regolamentazione dell’indennità perdita moneta per gli operatori del settore poste, ad introdurre nuove forme di riconoscimento delle professionalità e a realizzare miglioramenti strutturali degli uffici postali per adeguarli alle norme sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

La mobilitazione dei lavoratori si rende necessaria, perché l’Esecutivo, alcune settimane fa, ha affermato di non volere riconoscere l’accordo stesso. I dipendenti delle poste da anni si stanno battendo per i loro diritti: “Forse siamo ingenui – scrivono i lavoratori nella comunicazione all’utenza – forse chiedere ai politici di rispettare la propria firma è diventata un’utopia.”

“Come è possibile – scrivono ancora i dipendenti – che il Governo di un paese, dopo avere preso impegni precisi tramite la sigla di accordi con le OO.SS, tesi a riconoscere sacrosanti diritti, tra i quali anche la rivalutazione della indennità di perdita moneta, che, per inciso, è oggi pari a 0.86 centesimi a giornata, tutto ad un tratto rinneghi gli accordi presi? Che tipo di responsabilità può coprire una indennità di 0.86 centesimi al giorno? I colleghi italiani percepiscono 6 euro al giorno per le stesse identiche incombenze. L’utenza conosce bene la quantità di lavoro e le quantità di denaro circolante nei nostri uffici; l’indennità di perdita moneta che percepiamo è assolutamente inadeguata.”

Gli stessi lavoratori fanno anche sapere che gli uffici in cui si trovano a lavorare da tanti anni sono gli stessi da sempre, senza subire nessuna modifica, mentre le esigenze dell’utenza, i carichi di lavoro, i parametri di salute e sicurezza mutano continuamente. Da anni Sindacato e lavoratori chiedono l’adeguamento e il miglioramento strutturale di tali uffici, ma dalla controparte arrivano solo promesse.

È per questo stato di cose che i dipendenti delle poste hanno deciso di intraprendere questa fase di informazione, che non causerà nessun contrattempo all’utenza. Tuttavia, i lavoratori devono anche avvisare che se dopo questa prima fase informativa il Governo si ostinerà a non voler rispettare gli accordi firmati, si dovrà passare a forme di mobilitazione vera e propria.

Allora, se saranno costretti ad attuare forme di lotta più incisive, i lavoratori si scusano per alcuni contrattempi nell’operatività degli sportelli postali che si renderanno inevitabili. Ma i motivi della mobilitazione sono sacrosanti, e i lavoratori attueranno la loro lotta con piena determinazione.

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