Sicurezza. Don Gradara (Direttore Caritas Rimini) contro le ‘ronde’. La replica di Marco Lombardi

Sicurezza. Don Gradara (Direttore Caritas Rimini) contro le ‘ronde’. La replica di Marco Lombardi

Arrivano le ronde cittadine non armate, grazie al disegno di legge sulla sicurezza. Don Renzo Gradara, direttore della Caritas Diocesana di Rimini, è assolutamente contrario. “La risposta – ha detto don Renzo a Newsrimini – non può essere trovata solo percorrendo strade repressive ma mettendo insieme accoglienza, sicurezza e solidarietà. Questi – ha aggiunto – sono tre valori che non possono essere presi secondo l’intenzione o la pressione del momento ma devono sempre marciare insieme”.
Secondo don Renzo le ronde sono solo palliative: “Lo Stato deve trovare anche altre strade”.

Dopo il parere positivo di Eraldo Giudici (Popolari Liberali-Pdl) arriva anche la presa di posizione di Marco Lombardi, Consigliere Regionale FI-Pdl, in predicato di correre alle prossime elezioni amministrative provinciali come candidato del centrodestra.
Lombardi, nella sua nota indirizzata proprio a Don Renzo Gradara, afferma che è “giunto il tempo che soprattutto da parte di chi ha responsabilità ‘pubbliche’ come le Sue, si abbandoni la retorica dell’immigrato buono e dell’italiano cattivo che non fa abbastanza per accoglierlo ed integrarlo”.
Le ronde, specifica Lombardi, sono fatte da
volontari disarmati, preferibilmente provenienti dai pensionati delle forze dell’ordne, iscritti in un registro tenuto dalla Prefettura ed al servizio dei Sindaci, che decidono di investire parte del loro tempo per monitorare il territorio magari nelle ore e nei quartieri più a rischio.
“Come Lei ben sa gli italiani, sia di destra che di sinistra, sia cattolici che laici, sono in prima linea nell’accoglienza e nel sostegno dei ‘rifugiati’, sono assulatamente accoglienti con chi viene nel nostro Paese per lavorare ed accetta le nostre regole pur mantenendo le sue tradizioni, ma sono sconcertati ed impauriti dai molti immigrati che vengono da noi per delinquere confidando sulle nostre debolezze giudiziarie e culturali”.
Lombardi non risparmia certe critiche: “A Lei, che è così attento alle questioni sociali, non è mai venuto il dubbio che esasperando pubblicamente una posizione buonista ad oltranza, si diffonda un sentimento di impunità utile a chi vuole delinquere ed una sensazione di frustrazione tra i Suoi ‘ parrocchiani’.
Da ultimo, rispetto all’argomento del giorno costituito dalle così dette ronde, sarebbe utile avere un atteggiamento equilibrato.

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