Sigilli al call center Todos, non pagava gli stipendi da 2 mesi

Sigilli al call center Todos, non pagava gli stipendi da 2 mesi

Sigilli al call center Todos, non pagava gli stipendi da 2 mesi
San Marino, 29 Dicembre 2011- Lavoratori senza stipendio da due mesi, oggi sono arrivati i sigilli del Tribunale. L’azione legale è stata avanzata dalla Federazione Servizi della CSU nei confronti della Todos Srl, il primo call center della Repubblica di San Marino, per salvaguardare i crediti dei 21 dipendenti.
 “Purtroppo dobbiamo constatare – interviene il Segretario della FULEA/FULSAC CSdL Alfredo Zonzini – che le nostre fortissime perplessità riguardo a progetti di sviluppo per il Paese basati su società a basso valore aggiunto, quali sono tipicamente i call-center, stanno trovando conferma concreta. Questo purtroppo nonostante i rilevanti incentivi ed agevolazioni concessi dallo Stato per promuovere il ricollocamento e la riqualificazione dei lavoratori attinti dalle liste di mobilità. L’aspetto ancor più preoccupante è che se la società in questione dovesse chiudere i battenti, molti lavoratori si ritroverebbero senza neanche il paracadute degli ammortizzatori sociali.”

“Nel corso delle ultime settimane – puntualizza il Segretario della FCS – CDLS Gianluigi Giardinieri – si sono svolti alcuni incontri con la proprietà dell’Azienda, uno dei quali presso la Segreteria al Lavoro, per verificare la possibilità di uscire da questa situazione di inadempienza verso i dipendenti. Purtroppo abbiamo constatato che le prospettive per il prossimo futuro sono quanto mai incerte e, per evitare ulteriori danni ai tanti lavoratori sammarinesi e residenti in attesa dello stipendio di novembre, dicembre e della 13° mensilità, abbiamo deciso di attivare una azione legale urgente con l’obiettivo di sequestrare i beni aziendali a salvaguardia dei crediti maturati dai dipendenti della TODOS Srl.”

La Federazione Servizi della CSU non è ovviamente “prevenuta verso alcun tipo di attività economica o progetto imprenditoriale, ma siamo fermamente convinti che l’apertura di nuove attività,  che quasi sempre beneficiano di aiuti pubblici legati agli incentivi per favorire l’occupazione, debba essere attentamente monitorata. La necessità di ricollocare le centinaia di lavoratori e lavoratrici in mobilità e i tantissimi giovani iscritti nelle liste di disoccupazione, non può e non deve essere un pretesto per abbassare la guardia rispetto alla indispensabile attenzione nel valutare progetti imprenditoriali seri e affidabili”.

“Il nostro Paese – concludono i segretari Zonzini e Giardinieri –  ha bisogno di progetti, capitali, know-how e manager preparati. I nostri lavoratori hanno il diritto di essere rispettati e remunerati per il lavoro che svolgono con dedizione e serietà; questo principio vale ancor di più per chi ha alle sue spalle vicende legate alla perdita di un posto di lavoro, con stipendi e salari che forse non verranno mai percepiti. Forse i criteri “meritocratici”, tanto decantati da qualcuno, dovrebbero innanzitutto essere applicati nei confronti di chi viene ad investire nel nostro territorio. Per i lavoratori della TODOS è stato un Natale senza stipendio e senza prospettive, niente male come inizio di quella che è stata dipinta come la San Marino del futuro”.

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