Sinistra Unita: L’unico voto utile

Sinistra Unita: L’unico voto utile

L’unico voto utile

Mancano pochissimi giorni al voto. E mai come questa volta le scelte dei
Sammarinesi saranno determinanti per il futuro della Repubblica.
Si vota con
un anno di anticipo sulla legislatura perché il governo non aveva, da tempo, la
forza e la volontà di intervenire sulla crisi e ha cercato di sfruttare una
situazione di sconforto e di timore presente nel Paese. Intanto continua a
montare la rabbia popolare che ormai assume caratteristiche pesanti; una rabbia
che Sinistra Unita vuole trasformare in capacità di governo.
Sta entrando
nelle case dei sammarinesi la relazione antimafia che ha portato alla temporanea
uscita di scena di Gatti, Podeschi e Stolfi (ci ha pensato solo Sinistra Unita a
fare questa doverosa opera di informazione). Ma da Pdcs e Psd nessuna
autocritica sul fatto che per anni sono stati guidati da uomini che non fanno
certo onore alla storia della Repubblica.
La coalizione “San Marino bene
comune” (che ha un solo vero “bene comune”: continuare a gestire il potere)
risponde a questa logica: compattare le forze politiche che più sono state
coinvolte dagli scandali. Il risultato è l’aggregazione zoppicante di DC e PSD
che non sanno nemmeno spiegare come mai sono stati così permeabili ad un pessimo
stile di governo, a cui si aggiunge la benedizione di un partito, AP, e di un
partitino, NS, per i quali la denuncia e le battaglie per la moralità sono solo
un bel ricordo.
Troviamo, infatti, nel programma di governo di questi partiti
una frase che ce li descrive meglio di tanti discorsi: “l’affacciarsi della
criminalità organizzata”.
A questi signori bisogna ricordare che la camorra,
la mafia e la ‘ndrangheta non si sono “affacciate”: sono entrate dalla porta
principale, dove hanno trovato un “comitato di accoglienza” formato da politici,
professionisti e imprenditori nostri concittadini.
Basterebbe questo a
giustificare una condanna politica senza appello.
Come ci possiamo fidare di
una coalizione che nella sua quasi totalità non ha visto, non ha sentito, non ha
parlato e soprattutto non vuole ancora capire che la difficile situazione di San
Marino è il risultato delle politiche che sono continuate anche quando i segnali
di allarme suonavano con forza?
Eppure con grande spavalderia sostengono di
essere gli unici ad avere cultura di governo. Quella stessa cultura che ha
prodotto disoccupati, fallimenti, degrado morale, devastazione del territorio e
tante altre ferite sul corpo sociale ed economico della Repubblica.
Noi, al
contrario, possiamo rivendicare con orgoglio (ma anche con amarezza) di avere
lottato sempre (e spesso da soli) contro le politiche dell’affarismo e dello
sfascio, e di avere denunciato – già in tempi lontani – dove ci avrebbero
condotto.
Abbiamo deciso di affiancare al nostro simbolo quello di Civico 10,
un’esperienza giovane ma ben organizzata. Un’alleanza, la nostra, fondata su un
programma concreto (e non sulla solita spartizione di poltrone) e su una volontà
decisa di bonifica della politica.
Gli strumenti culturali e le capacità per
portare il Paese fuori dal pantano non ci mancano.
Chiediamo i voti per
governare. Al più presto possibile.

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