Sinistra Unita sull’arresto del dottor Berti

Sinistra Unita sull’arresto del dottor Berti

Attraverso le recenti dichiarazioni del ministro Zanonato, l’Italia ci fa sapere che San Marino è un Paese che non è ancora riuscito a risolvere i suoi problemi. Quali siano i problemi ancora da risolvere bisognerebbe chiederlo al titolare degli Affari Esteri, che però di politica estera non parla, se non in termini mistici e approssimativi. Non solo, meno di 24 ore fa lo stesso Segretario Valentini si trovava alla vigilia di un viaggio salvifico alla corte del Ministro Emma Bonino con un carniere di argomenti anti black list del tutto inconsistente. Ecco che allora l’arresto del dottor Berti – e il suo rimbalzare per tutte le principali testate italiane – se per la Democrazia Cristiana è stato l’ennesima mazzata, per il governo invece sembrerebbe un colpo di fortuna. Perché verrebbe a dimostrare che il tribunale funziona, che le istituzioni sammarinesi sono salde e che non si guarda in faccia a nessuno, nemmeno agli ex capi di Stato. 

 

La nota della Segreteria degli Esteri lo conferma: “Il fatto in sé testimonia come la Repubblica di San Marino sia dotata di tutti gli strumenti legislativi necessari a prevenire e a reprimere ogni forma di violenza alla donna ed al contempo a garantire gli strumenti di difesa per chi è sottoposto a procedimenti giudiziali o amministrativi”. Il governo, nella smania di dimostrare quant’è bravo, s’è anche prestato per mezzo di un suo funzionario ad uno squallido teatrino andato in onda su La vita in diretta, nota trasmissione pomeridiana di Raiuno, con tanto di vista sul carcere dei Cappuccini. 
Peccato che la vicenda del dottor Berti sia nota da mesi, se non da anni. Una vicenda che non può essere liquidata come privata – così l’ha definita il segretario della Democrazia Cristiana Marco Gatti – perché coinvolge, di fatto, lo Stato. Infatti, se l’ISS si fosse assunto le sue responsabilità anziché nascondere la polvere sotto il tappeto e se avesse adottato per tempo le giuste misure, non si sarebbe arrivati a questo punto, non ci sarebbe stata l’offesa alla dignità di tante donne, la Repubblica non sarebbe caduta nell’ennesimo scandalo mediatico e la famiglia del dottor Berti – alla quale rivolgiamo un pensiero di solidarietà umana – non sarebbe stata messa alla gogna. Nel gotha democristiano però s’è preferito far prevalere la logica delle protezioni politiche. Col risultato che l’elenco di iscritti e dirigenti del partito coinvolti in squallide e oscure vicende s’è fatto vergognosamente lungo.

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy