Smac, Csu: manifestazione davanti a Palazzo Begni

Smac, Csu: manifestazione davanti a Palazzo Begni

Per ribadire che la Smac deve essere obbligatoria dal 1° gennaio 2015, come sanciscono la legge e i decreti. Basta con la scusa dei problemi tecnici; c’è stato un anno interno per regolarizzarsi!!! E per dire no all’emendamento del Governo che ha abbassato l’indennità di malattia, punendo in tal modo i lavoratori che hanno problemi di salute.

Nella conferenza stampa di questa mattina, la CSU ha illustrato i motivi della manifestazione convocata d’urgenza per domani, a partire dalle 17.00 davanti a Palazzo Begni, a cui la stessa CSU invita a partecipare tutti i lavoratori che ne hanno la possibilità, i pensionati e i cittadini in generale. Il nostro interlocutore è il Governo, ha sottolineato la CSU, perché sono lo stesso Esecutivo e la sua maggioranza che devono garantire il rispetto delle legge e dei decreti che hanno sancito l’obbligatorietà della Smac dal 1° gennaio 2015. Si sta tentando di creare artificialmente un conflitto tra lavoratori e commercianti; ma il sindacato non è nemico dei commercianti, ha puntualizzato con chiarezza la CSU. “Siamo invece nemici degli evasori, che è tutta un’altra cosa”.

A questo tentativo di creare conflitto ha contribuito in modo decisivo la maggioranza di Governo; mentre ha negato il confronto con la CSU sulla finanziaria 2015 e su alcuni emendamenti particolarmente inaccettabili, tra cui quello che ha abbassato in maniera significativa l’indennità di malattia (altro tema della conferenza stampa di questa mattina), l’Esecutivo ha accolto la richiesta delle categorie dei commercianti di incontri sulla riforma tributaria e sulla Smac, quando non c’è nulla da mettere in discussione, essendo la legge e i decreti molto chiari e già entrati in vigore.

C’è chi dice che la Smac dal primo gennaio non si può applicare perché sussisterebbero ancora problemi tecnici, e da qui arrivano altre richieste di proroga. Ma che non si poteva applicare ce lo hanno detto anche per il primo gennaio 2014, e allora è scattata la prima proroga a giugno 2014, per poi prorogare nuovamente la scadenza al 1° ottobre, per poi arrivare al primo gennaio 2015. “Adesso basta con le proroghe, si rispetti la legge, che per i lavoratori dipendenti ha già iniziato a produrre i suoi effetti dal 1° gennaio 2014!”

Per risolvere i problemi tecnici, c’è stato un anno intero a disposizione. Chi non si è messo a posto e non è pronto per l’inizio dell’anno con il Pos, non può accampare nessun problema tecnico!!! Se voleva ha avuto tutto il tempo e tutte le possibilità per regolarizzare la sua posizione! La CSU ha fatto l’esempio delle mense; si tratta di un sistema molto complesso, ma nel giro di due mesi tutti i terminali mensa hanno adottato le soluzioni necessarie per essere inseriti nel circuito Smac, e sono pronte a partire dal 1° gennaio prossimo. Se in due mesi tutto si è sistemato per le mense, che era cosa non facile, tutti quanti potevano farcela, se solo si fossero mossi per tempo!

Questo dimostra ancora di più che le resistenze alla Smac di una parte dei commercianti e dei liberi professionisti non derivano da problemi tecnici, ma dalla mancata volontà di adottare un sistema che per la prima volta introduce trasparenza e tracciabilità delle transazioni, ai fini di una maggiore equità fiscale. Al contempo la CSU ribadisce che dal 1° gennaio i controlli sulla applicazione della Smac devono essere puntuali e rigorosi; a chi non è in regola, vanno comminate le sanzioni previste per legge. “Ci giungono voci che per attenuare l’impatto della Smac si vorrebbe, per i primi mesi, adottare un sistema di controlli molto soft: anche questo sarebbe un modo per violare la legge, che il sindacato respinge con forza!”

A questo punto, se il Governo dovesse cedere alle pressioni di chi non vuole la Smac o vuole prorogarla ulteriormente, alla prima sessione consiliare dell’anno nuovo, la CSU non esiterà a dichiarare uno sciopero generale con cui chiederà allo stesso Esecutivo di dare le dimissioni, in quanto non sarebbe minimamente credibile e affidabile per continuare a svolgere un ruolo di così alta responsabilità verso il paese.

La CSU non ha mancato di stigmatizzare anche l’emendamento presentato dalla maggioranza e approvato che abbassa in maniera significativa l’indennità di malattia. Questo ad eccezione dei malati oncologici. È una misura del tutto inaccettabile, ha rincarato la CSU, anche perché oltre ad essere punitiva verso i lavoratori che hanno problemi di salute, va a creare una differenziazione tra le persone malate; vi possono essere patologie altrettanto gravi rispetto al cancro, ma i lavoratori che ne soffrono sono trattati diversamente.

Dicono che è una misura per colpire gli eventuali i “furbi”, ma questi sono quelli che si fanno dare malattie per pochi giorni, e comunque in questi casi la responsabilità è dei medici; è su di loro che si deve agire. Se ad una persona viene prescritta una malattia per più di 15 giorni, non può essere per una furbizia! La CSU rinnova la richiesta di correggere questa misura e tornare alla situazione precedente.

CSU

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