Soldi a San Marino, indagine Ber banca. Luigi Spezia, La Repubblica

Soldi a San Marino, indagine Ber banca. Luigi Spezia, La Repubblica

La Repubblica

Soldi trasferiti a San Marino, finita l’indagine su Ber banca

 

L’istituto acquisito recentemente da Banca Intesa. Nel mirino dei pm anche due finanziamenti per 300mila euro non autorizzati dal consiglio di amministrazione. Guaraldi sott’inchiesta per “infedeltà patrimoniale”: il presidente del Bologna era socio di Intermedia e anche consigliere dell’istituto

di Luigi Spezia

 
Due finanziamenti per un totale di 300mila euro non autorizzati dal consiglio di amministrazione e il trasferimento a San Marino di denaro di un cliente proveniente da altri reati. Sono queste le accuse contestate all’ex direttore generale di Ber Banca Paolo Lelli dai pm Antonella Scandellari e Antonello Gustapane, nella prima tranche di inchiesta sull’istituto bancario fino a pochi mesi fa nell’occhio del ciclone e poi acquisito da Banca Intesa. In questa parte dell’istruttoria, giunta alla fase della notifica di fine indagine, oltre a Lelli, sono indagate altre quattro persone: un cliente e altri tre funzionari di quella che veniva chiamata “la banca dei Paperoni”.
Nell’altro filone, ancora da concludere, risulta indagato da tempo Albano Guaraldi, ora presidente del Bologna e nel 2008 consigliere di Ber Banca. E’ iscritto (con lui altre 13, compreso Lelli), per violazione di un articolo del codice civile, “infedeltà patrimoniale”: l’ipotesi da dimostrare è che abbia causato un danno alla banca di cui era consigliere.
Il Nucleo di polizia tributaria della Finanza parla di Baraldi anche per i rapporti tra Intermedia e Ber Banca. Rileva un possibile conflitto di interessi di Guaraldi come allora consigliere di Ber Banca e socio di Intermedia. I finanzieri rilevano che Guaraldi ha sottoscritto l’aumento di capitale di Intermedia il 4 marzo 2008, ma prima ha acquistato azioni Ber Banca per 3 milioni di euro e poi sottoscritto l’aumento di capitale di Intermedia addebitando sul suo conto 1 milione e 900 mila euro.
La parte già conclusa dell’affaire riguarda finanziamenti erogati senza autorizzazione del consiglio di amministrazione (il reato è appropriazione indebita) tra il 2008 e il 2009, per oltre 14 milioni di euro. In gran parte operazioni per recare “un ingiusto profitto” a clienti. Lelli è ritenuto responsabile per due operazioni: una di 50 mila euro e una di 250 mila. L’altro reato è il riciclaggio: Lelli è accusato di aver trasferito il denaro di un cliente, Paolo Calzoni, difeso dall’avvocato Davide Cesana, alla Banca di San Marino per nasconderne la provenienza da reati, poi di aver ceduto a quell’istituto certificati di deposito di Ber e con quei proventi aver finanziato altri clienti. Indagati sono anche Sofia Limarzi, difesa da Federica Mincioni, Cristina Bertondini, difesa da Fabrizio Petix e Roberta Tattini, denunciata dalla banca, che ha a sua volta denunciato. “Le sue accuse hanno trovato fondamento – dice l’avvocato Girolamo Mancino -. Licenziata due volte, la signora ha messo in luce i finanziamenti irregolari dell’istituto

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