Secondo i rappresentanti legali dei tre referendum sul lavoro,Gian Luigi Macina, Marino A. Zanotti e Roberto Ciavatta, sono i sindacati a rifiutare un confronto sulla sostanza dei quesiti referendari.
Respingono l’accusa con un comunicato.
“Desideriamo segnalare che il sindacato pare stia attuando una campagna di disinformazione per convincere i lavoratori a non andare a votare i referendum contro il lavoro precariato ed anche risulta che vengono riferite molte inesattezze ed imprecisioni sui quesiti da noi promossi e quindi non solo cercando di ingannarli, ma addirittura sta svolgendo diverse assemblee in ditte private nelle quali affermerebbe che i comitati referendari non sarebbero disponibili ad accettare il confronto con il sindacato su questi temi.
Se così fosse saremmo di fonte ad una palese falsità e si tratterebbe di una delle pagine più vergognose della storia sindacale di questo paese. Addirittura poi, si sosterrebbe che i nostri referendum siano una questione di ripicca volendo così cercare uno spazio di fuga per sfuggire alle questioni poste dai quesiti.
Al contrario, anche la stampa ha ricevuto in più occasioni copia delle raccomandate con cui abbiamo chiesto….“Continua a leggere il comunicato