Sottomarino: ‘Il buonsenso evaporato’

Sottomarino: ‘Il buonsenso evaporato’

Parte della cittadinanza spreca, chi decide si dimostra incapace. Chi spreca non viene punito, chi decide non impara dal passato.

Come previsto, anche quest’anno è in vigore l’ordinanza per il risparmio idrico. Noi per primi avevamo proposto tramite Istanza d’Arengo, respinta, un automatismo per cui l’ordinanza sarebbe stata in vigore dal 15 Giugno al 15 Settembre di ogni anno. Lo avevamo proposto perché a San Marino i responsabili della gestione dell’acqua non sanno amministrare né investire in tale risorsa, come la realtà dei fatti continua a dimostrare. Nella stessa Istanza si proponeva un meccanismo di sanzione in bolletta per coloro che sprecano, dato che le forze dell’Ordine difficilmente possono multare i colpevoli: infatti, dato che non è mai stato fatto, quest’anno nell’ordinanza non ci sono più sanzioni. Un passo indietro, ma non c’è nulla da stupirsi: nell’Agosto del 1952 si proponeva un’ordinanza di cui quelle odierne sono praticamente la fotocopia. Gli stessi problemi, le stesse “soluzioni”. Inefficaci.

In territorio pare si voglia puntare solo a realizzare un grande invaso che fungerebbe da misura tampone per i mesi estivi. Una soluzione insufficiente finché ci saranno sprechi e che costerebbe decine di milioni di euro; al tempo stesso non si studia la raccolta di acque meteoriche in piccoli bacini. Chi poi propone di acquistare più acqua da Ridracoli deve tenere conto che le tubazioni hanno una portata massima oltre cui non si può andare e quindi, probabilmente ma lo diciamo da profani, non possiamo importarne di più dalla diga.

E’ perciò un sorriso davvero amaro quello che ci nasce vedendo l’immediata pubblicazione, in primo piano sulla home page del sito www.aass.sm, del comunicato stampa sullo stato di emergenza idrica, quando invece l’ordinanza è comparsa con tre giorni di ritardo sul sito medesimo (per non parlare dei quantitativi dell’acqua immessa in rete che si limitano a Luglio e Agosto… perché sparisce sempre lo storico dei dati on line?).

L’impressione è che si giochi a dadi, invece di avere una seria pianificazione degli interventi. Avete mai visto i dati ufficiali del quantitativo d’acqua nell’invaso del Marecchia? Noi no, e ci chiediamo se l’Azienda sappia correttamente quantificare e gestire la disponibilità idrica della Repubblica. E’ una provocazione, cara dirigenza AASS, ma tutti i cittadini sono stanchi di questa inetta gestione. Da un lato si devono pagare più tasse, dall’altro non si può coltivare l’orto perché non si può innaffiare e quindi si dovrebbe pagare di più per acquistare frutta e verdura. E’ un’altra faccia della spending review? Tale cattivo esempio porta alla sfiducia dei cittadini, alla perdita del senso di comunità per la tutela di una risorsa vitale come l’acqua, in una difesa, letterale, del proprio orticello (“perché devo far morire i miei pomodori e le mie zucchine quando è piovuto così tanto?”). Se il prossimo slogan della campagna AASS dovesse essere “Manca l’acqua? Ognun per sé!” di certo non sarebbe un buon insegnamento per le nuove generazioni (ricordate “Noi amiamo l’acqua, è il nostro futuro”?).

Basta fare gli ipocriti: la gente potrà imparare il risparmio quando chi decide dimostrerà di fare il suo lavoro con meno pressapochismo.

 

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