Stefano Elli di IlSole24Ore: San Marino, operazione «junk bond»

Stefano Elli di IlSole24Ore: San Marino, operazione «junk bond»

PROFESSIONISTI DEL RISPARMIO21 Ottobre 2017Plus
San Marino, operazione «junk bond»
Iniziativa dei Pm locali per una compravendita di titoli «spazzatura» in pegno per 50 milioni finanziati da Banca Cis
La magistratura sammarinese rompe gli indugi e apre un fascicolo su Banca Centrale e Banca Cis. Il commissario della legge (il nostro sostituto procuratore della Repubblica) Luca Morsiani ha disposto una serie di acquisizioni documentali presso gli studi di alcuni professionisti locali, presso Banca Cis e presso via del Voltone, sede della Banca Centrale di San Marino. I magistrati avrebbero deciso di agire dopo la ricezione di due esposti denuncia: il primo siglato dall’attuale vicedirettore di Banca centrale, Daniele Bernardi, il secondo proverrebbe direttamente dal Collegio sindacale dell’organo di vigilanza bancario sammarinese. Al centro dell’interesse degli investigatori vi sarebbero alcune operazioni condotte durante la passata gestione della Banca centrale, presieduta dal dimissionario Wafik Grais e, sino allo scorso settembre, diretta da Lorenzo Savorelli, giubilato dalla segreteria di Stato all’indomani di uno spiacevole episodio accaduto durante il meeting ciellino di Rimini. Che cosa stanno cercando i magistrati? Fonti vicine al dossier parlano in dettaglio di un’operazione che riguarda una compravendita di titoli definiti «spazzatura», junk bond, che sarebbero stati versati a Banca Cis a garanzia di un’importante erogazione (si parla di una cinquantina di milioni) decisa a favore di una cordata di imprenditori italiani impegnati sul Titano. In dettaglio – secondo la tesi dell’esposto – la banca dopo avere incamerato i titoli se ne sarebbe disfatta cedendoli alla stessa Banca Centrale che li avrebbe ritirati a fronte di una cospicua contropartita. Al momento non risulterebbe esservi alcun indagato, ma il fatto che la denuncia sia partita dall’interno dell’organo di vigilanza tenderebbe ad accreditare la tesi che nel corso di questi mesi in seno alla Banca centrale di San Marino si siano confrontate due anime contrapposte. La prima, quella vicina all’egiziano Grais e al suo braccio destro Savorelli, la seconda quella contigua a Bernardi e ai membri del collegio sindacale presieduto da Fabio Rossi e formato da Luca Marcucci e Sandy Concetta Stefanelli. Di sicuro i mesi appena trascorsi per Banca Centrale non sono stati semplici. All’uscita di Savorelli, infatti e a quella annunciata ma non ancora perfezionata di Grais, si sono aggiunte numerose defezioni in seno al consiglio direttivo che oggi risulta formato oltre che da Grais dalla vicepresidente Silvia Cecchetti, da Marco Bodellini, da Nicola Cavalli, da Francesco Mancini e da Martina Mazza. Una situazione che è monitorata da vicino anche dal neodirettore generale dell’organo di vigilanza: Raffaele Capuano, giunto da poco a San Marino da via XX settembre sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, dove ricopriva il ruolo di primo dirigente. Ciò che sta avvenendo in questi giorni è l’epilogo di una lunga e contestata fase che ha visto banca centrale protagonista. A cominciare dal commissariamento di Banca Asset, provvedimento datato giugno 2017, impugnato dai soci di fronte al Tribunale locale, da questo sospeso, e immediatamente trasformato in un nuovo provvedimento di liquidazione coatta amministrativa che ha provocato l’incorporazione degli attivi di Banca Asset all’interno della Cassa di risparmio di SanMarino. Il tutto in uno scenario estremamente delicato per il sistema bancario locale, con la Cassa di risparmio di San Marino, la maggiore banca della Repubblica, afflitta da 534 milioni di perdite e con 2 miliardi nominali di Npl (non performing loans) originati dal sistema in cerca di una gestione. Sulla vicenda si sta muovendo anche la politica. In Consiglio grande e generale (il Parlamento) le opposizioni stanno per dare battaglia dopo avere già interrogato sul tema il Governo lo scorso 4 settembre. Si attendono sviluppi a breve in vista anche del prossimo Consiglio che si preannuncia piuttosto caldo.
Stefano Elli

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