Stefano Sansonetti (Italia Oggi) su Savona alla presidenza di Banca Centrale

Stefano Sansonetti (Italia Oggi) su Savona alla presidenza di Banca Centrale

Il Titano vuole rifarsi la faccia
PRIMO PIANO
Di Stefano Sansonetti

La repubblica di San Marino lavora a una nuova stagione di rapporti con il governo italiano

E come governatore della banca centrale corteggia Paolo Savona

Dalle parti del monte Titano vogliono cambiare pagina. Eh sì, sembra proprio che la repubblica di San Marino non ne possa più della stagione di rapporti spigolosi con l’Italia. E adesso, complice l’ascesa al governo di una coalizione di centro-destra, all’ombra delle tre rocche (Cesta, Guaita e Montale) ci si vuole liberare della pesante zavorra. Il terreno da recuperare, del resto, non è poco, in primis in ambito bancario. Da quando San Marino è stato estromesso dalla white list dell’Unione europea, infatti, la tensione nelle relazioni con gli istituti creditizi italiani si è fatta sempre più palpabile. Ma è proprio qui che il Titano, se tutto va per il verso giusto, è pronto a calare l’asso dalla manica. Tra le prossime mosse, infatti, ci sarà da scegliere il nuovo governatore della banca centrale di San Marino. Colui che, in contatto con l’omologo italiano Mario Draghi, dovrà dar corpo alla nuova stagione di rapporti. Ebbene, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, per il posto di governatore la piccola repubblica sta sondando nientemeno che Paolo Savona, banchiere ed economista italiano che vanta una lunga esperienza proprio nelle stanze di palazzo Koch, nel cui ufficio studi ha avuto modo di collaborare con ex governatori come Donato Menichella, Guido Carli e Antonio Fazio. Insomma, portare Savona al vertice della banca del monte Titano sarebbe il miglior viatico per instaurare rapporti migliori con l’Italia.
Savona, a quanto è dato sapere, sta valutando l’offerta e dovrebbe sciogliere la riserva lunedì. Fonti sammarinesi vivine al dossier fanno trapelare che un problema di non poco conto è rappresentato dal fatto che l’economista è attualmente presidente della Banca di Roma, del gruppo Unicredit. Un ruolo di assoluta incompatibilità con quello di governatore, che costringerebbe Savona a lasciare la sua poltrona nell’istituto di credito italiano. Ma tra i nodi più intricati della trattativa ci sarebbe anche le definizione del compenso, terreno su cui le parti non sarebbero proprio vicine. Certo, è impossibile che il banchiere possa aspirare ai 450 mila euro che oggi incassa Draghi dal vertice di via Nazionale. Ciò non toglie che si tratta di un «gettone» molto cospicuo.

Nell’attesa, però, il nuovo governo di San Marino sta lavorando alle sue priorità, soprattutto attraverso Gabriele Gatti e Antonella Mularoni, rispettivamente ministro delle finanze e ministro degli esteri della repubblica del monte Titano. Interpellati da ItaliaOggi, i due hanno premesso di non voler entrare minimamente nella questione della scelta del governatore della loro banca centrale. Piuttosto si sono soffermati sulle partite aperte con il governo italiano. Per esempio c’è in ballo la ratifica, dopo un doveroso aggiornamento, dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali. Firmato nel 2002, il documento non è mai stato ratificato, con tutti i disagi che ne sono conseguiti per i rapporti tra i due interlocutori. A seguire c’è la convenzione del 1991 in materia valutaria e finanziaria, che andrà aggiornata perché nel frattempo è stata superata da tutte le novità europee e italiane sul terreno dell’antiriciclaggio. Infine c’è l’accordo di cooperazione economica tra Italia e San Marino, anch’esso firmato nel 2002 ma mai effettivamente entrato in vigore. «Su quest’ultimo punto siamo già in fase di negoziazione con l’Italia», ha precisato la Mularoni. Mentre Gatti ha voluto sottolineare «l’assoluta volontà da parte nostra di rientrare nella white list europea». Per entrambi sull’attuale situazione di San Marino pesa l’eredità negativa lasciata dal precedente governo di centro-sinistra.

Adesso, però, bisogna guardare avanti e cambiare scenario con decisione. A fine marzo, in visita ufficiale sul Titano, arriverà il ministro degli esteri italiano, Franco Frattini. Sarà l’occasione per la piccola repubblica di dimostrare di avere le carte in regola per intraprendere il nuovo cammino. Che con Savona potrebbe essere più facile.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy