Stiven Ciacci – La Serenissima: intervista al consigliere di Rete Zeppa

Stiven Ciacci – La Serenissima: intervista al consigliere di Rete Zeppa

Stiven Ciacci, La Serenissima: Intervista al consigliere di Rete
Zeppa: fra gli argomenti più spinosi ci sono le vicende giudiziarie / “Le elezioni sono necessarie
Il Governo è delegittimato”

Consigliere Zeppa, cosa ha pensato
nel momento in cui ha saputo
dell’arresto di Gatti?
“I pensieri sono andati immediatamente
a 4 anni fa; a coloro
definiti -in maniera bipartisan- “i
nemici del Paese”. A quelli che
decisero di opporsi civilmente in
primis, per la paventata nomina
di Gabriele Gatti alla massima
carica Istituzionale, per poi manifestare
con le maschere bianche
il giorno del suo insediamento.
Ricordo che fu -quest’ultimo- un
giorno in cui vi fu una dimostrazione
di enorme civiltà attuata in
risposta ad una scelta inopportuna
(con il senno di poi, posso ben
dire che avevamo proprio ragione!!)
ed orribile perpetrata dalla
politica ammalata ed ammaliata
da sé stessa; la medesima che
oggi vede molti dei suoi protagonisti,
arrestati o chiamati innanzi
al banco degli imputati nel processo
Mazzini. Non mi vergogno
nel dire che il giorno dell’arresto
di Gatti, è stato personalmente
vissuto come una sorta di giorno
di liberazione. Al di là di come
potrà proseguire l’indagine giudiziaria
su loro, moralmente ed
umanamente li vedrò sempre e
solo come colpevoli”.

Cosa auspica emerga dal processo?
“Responsabilità. Questo paese
ha bisogno come non mai di trovare
dei responsabili del disastro
socio economico che stiamo
vivendo tutti. E attenzione: non
è giustizialismo o il voler essere
forcaioli. Questi hanno sovvertito
il normale ordine democratico
degli ultimi 20/30 anni. Hanno
svilito nella maniera più assoluta,
la nomina e conseguente carica
elettiva derivata dall’esito
delle elezioni. Leggendo i capi
di imputazione ascritti, hanno
sabotato deliberatamente la democrazia attraverso -tra le altre
cose- la compravendita dei voti.
Corrotti e corruttori hanno sempre
vissuto simbioticamente gli
uni alla ricerca degli altri. Hanno
sputtanato (mi passi il termine)
l’etimologia stessa della parola
Politica: l’arte di saper governare
una società. L’hanno annientata
non ricercando il bene di tutti ma
sostituendolo a quello di pochi.
Sono stati capaci di dividere la
società sammarinese in caste, che
per loro stessa natura e definizione
sono rigide . Ma sono riusciti
a far evolvere tale termine: se
mai cedevi al peccato di venderti,
riuscivi a scalare la gerarchia
sociale in un batter d’occhio. E’
necessario -quindi oggi più che
mai- trovare i responsabili del
virus letale odierno ed isolarli.
Di una cosa mi rammarico: sento
spesso -troppo spesso- dire in
giro “avranno anche rubato, ma
quando c’erano loro a governarci,
si stava meglio”. Questa è la
colonna vertebrale principale
che sostiene quel virus. A questi
rispondo sempre di pensare
a cosa tutto questo sistema debosciato
ha causato alle future
generazioni. La nostra è oramai
persa; deve essere solo capace di
costruire innanzi all’evidente disastro,
gli opportuni anticorpi”.

Sta seguendo il processo?
“Sono andato ad una udienza;
per motivi familiari e lavorativi,
non posso ricavare spazio togliendolo
a qualcosa che evidentemente
ha la priorità su esso. Mi
auguro però con tutto il cuore
che quei 60 posti a sedere saranno
sempre pieni dalle prossime
udienze, proprio per prendere
coscienza di come è stato capace
di nascere e mutare il virus”.

Ritiene opportuna la presa di
posizione della Dc?

“Secondo lei, è da ritenere opportuna la scelta di costituirsi parte
civile, da parte delle figure apicali
di un partito che da sempre,
salvo residuali periodi storici, ha
gestito San Marino sin dai fatti
di Rovereta, ad oggi? Facendolo
oltretutto subdolamente, tirando
in ballo i propri iscritti ed il loro
senso di appartenenza all’ideologia
democristiana, casomai dovesse
ancora esistere? La ritengo
una grande presa in giro proprio
verso coloro che invece credono
ancora in quelle idee. Chi è causa
della malattia, appunto gli attori
apicali del partito e gli amici sodali,
non possono realisticamente
esserne la cura. E’ del tutto
evidente ed incontrovertibile tale
cosa. Così come è logicamente
impossibile pensare che la base
di chi frequentava Via delle Scalette
non sapesse nulla”.

Pensa che il merito sia anche di
Rete se questo “sistema malato”
sta per essere scoperchiato?
“Rete ha radici profonde. Nasce
dall’associazionismo. Ha un bagaglio
culturale ampio ed estremamente
eterogeneo, multi ideologico.
Nasce come una risposta
a quel sistema che trovò appunto
nell’elezione di Gatti a Reggente,
l’ossimoro per eccellenza. Ma
Rete non sarebbe esistita se nel
Novembre 2012 qualcuno non
l’avesse votata. Sono loro i veri
eroi, non noi. Facendo in modo
che come intera struttura potessimo
avere la possibilità di poterci
porre alla pari con coloro cui manifestavamo
contro. Io non so se
Rete abbia avuto tale merito. Ma
so che siamo qui, e che ci siamo
dentro a tutti gli effetti, tentando
di combatterlo, quotidianamente.
E so anche che l’essere indicati
dai numerosi soloni presenti in
Consiglio -anche in questo caso
in maniera bipartisan, sia chiaro -come coloro che dicono sempre no” non può che essere un motivo
di vanto. Non abbiamo mai
nicchiato o svenduto un solo
singolo voto in quell’aula; che
si trattasse di una ratifica, di un
decreto o di una legge. Uscimmo
da quell’aula un anno fa, schifati
dall’ennesimo oltraggio perpetrato
da Mussoni verso chi è colpito
da una malattia degenerativa.
Non riuscivamo più a stare
costretti in quelle quattro mura
in cui, di fronte alle difficoltà
evidentemente di stampo economico
unitamente alle evidenti
incapacità gestionali, si andava a
picconare un diritto sulle persone
con un disagio evidente”.

Quanta responsabilità hanno i
partiti storici rispetto a questa
situazione?

“Ne hanno parecchie e del tutto
evidenti. Non a caso poi, con
quel che emerge dalle carte del
Tribunale, risultano evidenti
aspetti tali per ciò che i partiti
tradizionali non sono stati capaci,
o non hanno voluto fare, al
loro interno: pulizia dalle mele
marce, esiliandole e salvando l’ideologia.
La soggettività ha prevalso
sulla oggettività”.

Nel paese si è pronti ad una rivoluzione
culturale basata su
legalità e merito? Rete sarà protagonista?

“Non si sarà mai pronti di fronte
ai concetti citati da lei, sino a che
non si sarà capaci di fare una autocritica
di sistema. Sono aspetti
di grande profondità, e non li
si possono svilire utilizzandoli
quali meri atti di mercimonio superficiale.
Auspicando in tale rivoluzione,
ovviamente Rete, con
tutti i propri limiti, ci sarà come
sempre”.

Mi dica cosa pensa di questo
Governo
.
“E’ un Governo delegittimato.
Le ombre che si stagliano su esso sono paurose. Esattamente come
l’ostinata volontà di non staccare
la spina. Un Governo ed una
maggioranza capace di creare
proseliti anche in quella che sino
a ieri era facente parte dell’opposizione.
Oggi si tengono tutti assieme
per mano, perchè tutti loro
hanno utilizzato quel Titanic per
propri scopi o per un tornaconto
personale, e che a lungo andare
l’hanno trasformata in una bagnarola;
serrando le fila nel vano
tentativo di impedire un evidente
ed inevitabile affondamento.
Ma quella nave non è né la loro,
né la mia né tantomeno di altri
signorotti. E’ la nave di tutti i
sammarinesi. L’ultimo decreto
di carcerazione riguardante Gabriele
Gatti è pura dinamite. Una
analisi spietata di cosa è ancora
oggi il malaffare politico/categoriale/
professionale che fa gelare
il sangue nelle vene. Vuole che le
anticipi cosa diranno coloro che
dovranno difendersi da Lunedì
in Consiglio, e ci scommettiamo
una bevuta di birra? Si sperticheranno
in altissimi concetti riguardanti
la non opportunità di
lasciare il paese senza guida. Ma
lo diranno in maniera talmente
tanto sfacciata che sapranno
benissimo che probabilmente il
loro vicino di banco, magari domani
potrebbe essere investito
a sua volta dalle indagini. Allora
le domando e mi domando
egualmente: che senso ha tutto
questo? Davvero San Marino ha
bisogno di certe guide? Chi lo
decide? Loro stessi? In fin dei
conti abbiamo tutti un mandato
elettorale, dato dal popolo! Ed è
da lui che bisogna tornare, senza
alcun timore. Il popolo è sovrano.
Le ombre gettate anche sul
voto di scambio sono terrifiche…
in quanti siedono lì illegittimamente?”.

Mi dia un giudizio su questi
suoi primi 3 anni in Consiglio
.
“Sono stati 3 anni intensi, pieni
di tante cose. Ho compagni di
viaggio straordinari, con i quali
si condividono momenti belli e
brutti, ma sempre con il sorriso
sul viso. Ho cercato di stare
vicino e attaccato alla realtà, ai
problemi reali, alle cose di tutti
i giorni. Questa è la mia realtà,
e voglio rimanerci attaccato con
tutte le mie forze”.

Se Rete fosse al governo quali
priorità avrebbe?

“Qui sarò molto breve ma chiaro:
il lavoro. Il perchè è del tutto evidente.
Se in un nucleo familiare
composto da due adulti e due figli i primi non hanno un salario,
le lascio pensare a ciò che potrebbe
capitare. Anzi mi correggo: a
ciò che capita, perchè questa urgenza
è dannatamente reale”.

Politicamente come sta Rete?
“Molto bene, grazie”.

Quali sono i progetti che porterete
avanti nei prossimi mesi?

“Mesi fa, decidemmo assieme
di creare dal nulla “Banca della
vita – San Marino terra della
biodiversità”, utilizzando il fondo
accantonato con la decurtazione
del 40% degli introiti di
noi Consiglieri. L’idea -utopica
all’inizio- apprezzata prima, ed
appoggiata successivamente, anche
da entità italiane e straniere
importanti (Slowfood, Navdanya
International, Movimento
Decrescita Felice solo per citarne
alcuni), ha permesso di creare la
Fondazione donandola poi a San
Marino. L’impegno di Rete era
solo per farla partire giuridicamente;
adesso la gestiscono altre
persone capaci. Diciamo che abbiamo
fatto una startUp in casa.
Ora stiamo seriamente ragionando
nel convogliare quel famoso
40% in un altro progetto pilota,
riguardante una moneta complementare”.

Per quale motivo avete sostituito
il vostro capogruppo?
“Si sono rincorse tante voci. Ma
la realtà è che rientra nella normale
intercambiabilità di ruoli
che ci siamo imposti. Esattamente
come la fuoriuscita da quelle
Commissioni che prevedono -ad
esempio- una nomina ma che
non si erano mai riunite. Non
esiste volontà di avere il “monopolio
di veduta”; è giusto che
tutti si facciano una esperienza
-positiva o meno- senza avere
una esclusività di ruolo”.

Avevate detto che periodicamente
avreste sostituito anche i
consiglieri con i primi non eletti,
per quale motivo non l’avete
mai fatto?

“Questo potrebbe essere un difetto.
Ma un Consigliere lo abbiamo
effettivamente cambiato,
se ricorda; Gloria è stata sostituita
da Grazia. Come ben lei saprà
abbiamo inserito nel nostro Statuto
il limite del mandato. Stia
tranquillo: in men che non si dica
ci saranno altri Consiglieri che ci
sostituiranno”.

In prospettiva quale sarà il collocamento
di Rete?

“Rete è stata chiara sin dalla scelta
di andare da sola alle elezioni
di Novembre del 2012. Dopo tre
anni, personalmente ritengo che sia stata una scelta coraggiosa e
giusta. Sarà sempre schierata per
la salvaguardia dei diritti, per la
trasparenza su ogni cosa, e sarà
il peggior giudice di sè stessa.
Cesserà di esistere nel momento
in cui si comporterà o accennerà
minimamente gli atteggiamenti
che ricalcheranno quelli dei
partiti tradizionali (ma ho la certezza
che ciò non accadrà mai),
che hanno annientato la propria
essenza, il proprio credo, per inciuci
aberranti”.

Com’e’ il rapporto con Civico
10?

“Con Civico c’è un rapporto collaborativo,
sia in Consiglio che
nelle varie Commissioni. Collaborazione
proseguita anche
fuori da quei contesti, che ci ha
visti uniti nei due Referendum
popolari stravinti contro Mussoni.
Ma sono due realtà differenti.
Hanno una indole diversa come
è giusto che sia. Altrimenti saremmo
andati assieme anche nel
2012”.

Tutti parlano di alternativa:
quale secondo lei sarebbe “l’alternativa”
migliore?
“Non esiste una alternativa
vincente o una perdente. Esiste
invece una visione sociale
differente. L’unica alternativa
necessaria è quella che preveda
la salvaguardia dei diritti e dei
doveri dei cittadini. Di ricercare
il bene della collettività intera.
Di non far ricadere sui cittadini,
scelte cullate dentro le nove Segreterie
di Stato. Esistono numerosi
esempi internazionali in cui
il cambiamento della morfologia
dei terreni pubblici e della relativa
utilità d’uso, avviene sempre
e comunque successivamente
l’avvallo della popolazione. Si
chiama “Democrazia Diretta” e
che piaccia o meno qui a San Marino
è continuamente calpestata,
sia prima, sia durante, sia dopo”.

Rete potrà mai allearsi con un
qualche movimento o gruppo?

“Rete è strettamente legata alle
decisioni della propria Assemblea
e del proprio Direttivo. Decisioni
così delicate andranno
decise assieme. Ritengo pertanto
prematuro poter dare un parere
positivo o negativo in tal senso”.

Il rapporto con Lazzari e Liberamente
sembra essere positivo
per esempio
.
“Con Luca e Federico c’è un rapporto
di lotta simile. Ci troviamo
sul pezzo a volte naturalmente,
a volte confrontandoci. Ciò detto
non vuol dire che le analisi sui
problemi o le loro risoluzioni eventuali, siano parche di spunti
tali da portarli poi a condividere
con altri. Diciamo che c’è un bel
mix tra esperienza politica ed
esperienza di vita”.

Cosa risponde a chi dice che
Rete sia il “partito del No”?

“Sorrido grandemente. Mi consenta
una questione retorica:
come si possono dire dei SI incondizionati,
quando si vanno a
ledere dei diritti? O quando, con
dolo altissimo, la Maggioranza
utilizza i propri numeri in maniera
esclusivamente di parte,
per foraggiare ancora oggi -nonostante
tutto ciò che sta accadendo-
i propri accoliti, dicendo
falsamente che lo attua per una
sorta di bene comune di difficile
connotazione? E che- peggio
ancora- lo farebbe per lo Stato?
Non ci faremo piegare dalle decisioni
prese dall’alto.

Sente aria di elezioni: se si le ritiene
opportune?

“Non solo le ritengo opportune
ma necessarie. Come spiegato
sopra, non capisco questa ostinazione
nel continuare a vivere nel
sospetto. Troppe ombre; troppi
scheletri negli armadi. Sono una
persona estremamente realista e
pragmatica. Questo Governo ha
fallito su tutti i fronti. Ha creato
recessione per colpe che si porta
dietro da anni. Indebita i cittadini.
Ha annullato i diritti basilari
delle persone. Si è messo addosso
i vestiti da sabato sera della
cicala anziché la tuta da fabbrica
della laboriosa formica. Ha avuto
in seno un Segretario di Stato
che si dovette dimettere per le
vicende giudiziarie, dopo aver
fatto una Tributaria da lacrime e
sangue. Chi in questi giorni, anche
dall’attuale maggioranza, ha
fatto appello alla propria storia
ed al proprio ruolo di capostipite
storico delle denunce sociali, ha
un solo dovere civico: riportare
il tutto in mano alla decisone dei
cittadini sammarinesi, facendo in
modo che siano loro stessi a decidere
chi dovrà governarli dopo
il tifone giudiziario che ha visto
così tante dimissioni dall’incarico
di Consigliere come mai successo
sino ad ora. E forse e ribadisco
forse, non ci si lamenterà
più per il fatto che la pulizia la
dovrà fare la Magistratura, ma la
faranno i partiti stessi. Dovremmo
avere una nuova classe politica
giudicabile solo per la propria
capacità operativa, e non fare
della moralità civica qualcosa di
cui vantarsi. La Politica deve ambire
a ben altro”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy