Bilancio dello Stato, prudenza e rigore
Ma si parla anche di sviluppo, con effetti benefici che arriveranno nel prossimo futuro
Realismo e prudenza. Questi i criteri illustrati dal Segretario alle Finanze Gabriele Gatti al Patto per San Marino durante un incontro di approfondimento espressamente organizzato in vista della redazione del Bilancio dello Stato.
La congiuntura è tale, ha detto infatti il Segretario, che impone di guardare con lucidità tutte le circostanze e tenere in debito conto tutti gli elementi, ma non per questo è necessario prevedere il peggio.
L’ipotesi di lavoro a cui stanno lavorando i tecnici tiene conto di previsioni abbastanza negative. In linea di massima, rispetto ai parametri tradizionali, le entrate potranno avere una contrazione importante che può superare i 100 milioni di euro: cifre sulle quali le possibilità di andare a incidere, sono veramente pochissime.
Altri problemi sono quelli che derivano dai settori imprenditoriali, alcuni dei quali registrano pesanti difficoltà, e dal settore bancario, che ha tenuto bene per i primi mesi del 2009, ma che adesso risente negativamente di tutta una serie di fattori sfavorevoli.
Di fronte a questa situazione, ha spiegato il Segretario di Stato, abbiamo due leve: risparmiare e cercare nuove risorse attraverso un progetto di rilancio dell’intero sistema economico, peraltro già indicato nel “Programma economico di sviluppo” già presentato e discusso nella Commissione Consiliare Finanze. In ogni caso, anche riuscendo a fare tutto quello che è previsto, gli effetti si avranno dal 2011 in poi.
Il risparmio, invece, dovrà concentrarsi per forza sulla spesa corrente.
Quindi, fari puntati sulla PA, dove si cercherà di contenere le spese almeno per un 2%. Il criterio generale, in questo caso, prevede di non procedere a nuove assunzioni, fatta eccezione eventualmente per qualche necessità a livello medio/alto, ma sicuramente non ci sarà nessun ampliamento ai livelli medio bassi. In sintesi, nessuno andrà a casa, ma non ci saranno ulteriori ingressi.
Inoltre, anche in conformità alla riforma, ci sarà più rigore riguardo al rispetto degli orari di lavoro e alla produttività.
Altri risparmi riguarderanno le spese delle Segreterie di Stato, con particolare attenzione a quei progetti che non sono vitali per l’andamento generale dello Stato.
Tutto ciò produrrà un contenimento che dovrebbe portare il deficit complessivo alla metà di quello previsto. E su queste linee, il Patto ha dato mandato a procedere.