Sul credito agevolato

Sul credito agevolato

DOVE SONO FINITI I LIBERAL?

Il governo di centro destra ha presentato il Progetto di Legge sul “Credito agevolato straordinario alle attività economiche”.
Il credito è uno strumento importante per fronteggiare la crisi, specialmente in un momento di difficoltà del settore bancario-finanziario che sta manifestando difficoltà a concedere credito alle imprese.

In tempo di crisi e di scarsità di risorse è necessario indirizzare il necessario sostegno ad investimenti per quei progetti caratterizzati da innovazione tecnologica, occupazione qualificata, basso impatto ambientale ed alto valore sociale. Soprattutto deve essere scongiurato il rischio di utilizzare risorse pubbliche per speculazioni immobiliari, aspetto che la proposta di legge non esclude, anzi sul quale indugia pericolosamente.

Il PdL non da indicazioni sui progetti da privilegiare, lascia tutto alla assoluta discrezionalità di decidere quali progetti sostenere e quali no, ad un “Comitato di valutazione” composto da tre Segretari di Stato su sei componenti.

Saremo forse troppo sospettosi, ma in assenza di indicazioni, conoscendo la propensione a socializzare le spese e privatizzare gli utili dell’anomalo centro-destra nostrano, sapendo che sono finanziabili anche le S.A., preferiamo un quadro di maggiore certezza e trasparenza.

Una cosa sono i necessari controlli pubblici, atti ad evitare possibili distorsioni ed abusi ai danni dei cittadini, una cosa sono interventi discrezionali in grado di causare turbative al mercato ed alla libera concorrenza.

Il credito agevolato viene così lasciato in balia degli umori e dei capricci di un organismo politico, in grado di decidere di utilizzare risorse pubbliche per finanziare investimenti immobiliari speculativi invece di progetti ad alto valore innovativo o tecnologico, senza alcun vincolo e senza rendere conto a nessuno.

Dove sono finiti i liberal che solitamente gridano allo statalismo eccessivo che soffoca la libera impresa? Che impedisce lo sviluppo?
In uno stato moderno che dice di volersi rapportare con l’Europa, il potere politico esprime gli indirizzi, non esegue in prima persona la gestione dei settori economici e degli strumenti a disposizione della libera impresa; un governo liberale delega ad organismi tecnici ed amministrativi i controlli o anche gli stessi studi e ricerche.

Segno dei tempi che cambiano: è ormai rimasta solo la sinistra a difendere i diritti alla libertà di impresa ed alla libera concorrenza tipica del pensiero liberale?

Sinistra Unita

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