COMUNICATO STAMPA
La firma con Roma è sicuramente un punto di partenza imprescindibile per la Repubblica di San Marino.
Un risultato che è anche frutto dell’impegno dell’intero Consiglio Grande e Generale il quale, nel corso di questa legislatura, senza incertezze e con poche divisioni ha percorso in maniera convinta la strada della trasparenza e della collaborazione internazionale.
Raggiunto l’obiettivo della firma, però, l’uscita dalla black list deve essere un traguardo ravvicinato per dare fiducia al nostro sistema economico e riavviare quel necessario recupero di credibilità del nostro Paese rispetto all’esterno.
In questo senso l’UPR sollecita il Governo a mettere in campo ogni possibile azione tesa al raggiungimento di questo risultato, che oggi ha una rilevanza vitale.
Non c’è alcun dubbio, infatti, che gli effetti delle intese avranno un impatto determinante sia sulla nostra economia sia sul nostro tessuto sociale.
Alla Repubblica è stato imposto, nell’ultimo quadriennio, uno sforzo imponente con la finalità di adeguare il funzionamento delle sue istituzioni agli standard internazionali.
Uno sforzo al quale il Consiglio Grande e Generale nel suo insieme non si è sottratto, impegnandosi in scelte di profonda rottura con il passato.
Tuttavia questo processo di adeguamento non basterà, da solo, ad assicurare all’economia sammarinese la ripresa di quella rapida crescita che ne ha caratterizzato il recente passato.
Anzi, quanto più l’adeguamento agli standard sarà compiuto, tanto più risulteranno ridotti o azzerati molti dei vantaggi comparati che il modello economico tradizionale della Repubblica ha reso possibile e che sono stati all’origine della crescita passata. Parte della quale, peraltro, è anche derivata da attività opache, spesso ai limiti, se non al di fuori, della legalità e delle regole dell’etica; attività che hanno, sì, portato “denaro facile” al Paese, ma che, oltre a comprometterne l’immagine in seno alla comunità internazionale, hanno ferito la capacità creativa della società sammarinese, facendola per certi versi trovare impreparata davanti alla realtà del presente e, ancor più, del futuro.
Il punto strettamente politico oggi è solo e soltanto uno: compiuto l’adeguamento agli standard, l’eventuale mancata adozione di un nuovo modello di sviluppo rischierà di generare recessione economica e impoverimento sociale.
Tanto più se – com’è evidente – mancano alla politica del Governo proposte di sviluppo certe ed efficaci.
E neppure si possono chiedere, da un lato, pesantissimi sacrifici alla nostra comunità, determinando forti squilibri intergenerazionali e sociali – attraverso la riforma pensionistica e quella fiscale, ad esempio – e dall’altro farsi promotori di sorprendenti quanto inverosimili progetti, del tutto avulsi dal contesto del Paese.
E, come se non bastasse, è addirittura fallita – per ragioni eminentemente trasversali – la possibilità di avviare un dibattito nazionale sull’opportunità per San Marino di richiedere l’adesione all’Unione Europea, stante soprattutto la circostanza sempre più evidente delle crescenti imposizioni da parte dell’UE stessa di condizioni di adeguamento a regole e standard europei, pur a fronte dei mancati diritti e vantaggi derivanti dal non essere membro dell’Unione.
La disoccupazione, inoltre, vola al 7 %.
La raccolta bancaria si è di fatto dissolta e – dalla fine del 2008 a oggi – sono spariti oltre 7 miliardi di euro.
Si tratta di una vera e propria emorragia di capitali, che non si fermerà soprattutto per la mancanza di interventi strutturali.
Da tempo l’UPR si batte affinché si coaguli – attraverso un impegno unitario, formale e sostanziale da parte di tutte le forze politiche sammarinesi – la possibilità di collaborare non soltanto per superare l’attuale fase di crisi, ma anche nell’intento di creare un nuovo modello di sviluppo economico del Paese. Ma il tempo stringe e ci stiamo avvicinando alla conclusione di questa legislatura.
La nostra proposta è però una tra le poche soluzioni che consentirebbe di uscire dall’attuale situazione di emergenza.
UNIONE PER LA REPUBBLICA (UPR)
San Marino, 4 giugno 2012
- D. Scarano (San Marino) e F. Santoni (Rimini) Campioni Italiani Danze Folk
- San Marino. Raggiungimento della firma, il Patto plaude