Sull’attuale momento politico

Sull’attuale momento politico

“San Marino paese virtuoso” una nuova dimensione da difendere e sviluppare

Riunito il direttivo dei Moderati per commentare i recenti risultati del governo

Ingresso nella white list e abolizione della procedura rafforzata Moneyval: due risultati fondamentali per l’azione del governo, ma soprattutto per il Paese. Due tappe da cui può partire in maniera concreta il progetto di sviluppo indicato nel programma di legislatura dalla maggioranza.
Con questi concetti hanno esordito Angela Venturini e Glauco Sansovini alla riunione del direttivo dell’Unione Sammarinese dei Moderati, convocata per riferire quanto è successo nei giorni scorsi nei due organismi internazionali incaricati di sorvegliare il comportamento degli Stati rispetto alle normative di contrasto al terrorismo e al riciclaggio.

Accanto alle parole di soddisfazione dei due segretari, non poteva mancare tuttavia la puntualizzazione sul percorso affrontato in questi mesi.

San Marino infatti è stato inserito nella procedura rafforzata Moneyval nell’aprile 2008, all’indomani della sua presidenza nel Consiglio d’Europa. Ovvero nel momento in cui le sue quotazioni relazionali avrebbero dovuto essere al livello più alto. Con quella disposizione, invece, di lì a poco si sarebbero riversate sul sistema interno, una serie di conseguenze pesantissime. Come la famosa circolare Draghi, che escludeva di fatto il sistema bancario sammarinese dal sistema dei pagamenti italiano. E di lì, un’altra lunga catena di problemi.

Riguardo all’OCSE, invece, da anni ormai gli altri Paesi avevano iniziato l’iter diplomatico per la sottoscrizione gli accordi bilaterali sulla doppia imposizione fiscale, in base al modello 2005. Solo San Marino era rimasto al palo.

E’ vero che la politca degli ultimi anni è stata caratterizzata da così tante fibirillazioni, crisi e cambi di governo, che forse rimaneva troppo poco tempo per pensare ad altro. Ma è altrettanto vero che la classe politica dirigente ha ampiamente sottovalutato questi problemi.

Sta di fatto che il Patto per San Marino si è trovato tra le mani un Paese allo sfascio, senza alcun dialogo con l’Italia, sotto la mannaia dei media nazionali per i numerosi scadali economico finanziari che progressivamente venivano alla luce, con l’aggravante di una crisi internazionale che poco a poco minava la produttività delle imprese e i livelli di occupazione.

Lavorare in queste condizioni non era certo facile. Oltre tutto sempre sotto pressione dell’opposizione, che in questi mesi non ha lesinato sforzi per impedire l’operatività del governo, del Consiglio e della maggioranza nel suo complesso.

Ma alla fine, il lavoro svolto con grande coerenza e determinazione, ha portato i risultati voluti. Non era scontato, ma è avvenuto. Altrettanto certo è che, ora, non si può dormire tra due guanciali. La verifica di “San Marino Paese virtuoso” sarà costante. Gli esami non sono finiti. Il prossimo sarà a metà ottobre con il Gafi. Inoltre siamo in attesa della firma degli accordi con l’Italia che, oggi, fuori dalla procedura rafforzata, appaiono sicuramente molto più vicini.
E poi, c’è tutta l’economia da ridisegnare, secondo un modello di sviluppo che ora, con il ritrovato riconoscimento internazionale, appare foriero di nuove e importanti possibilità.

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