Terremoto Denise Bronzetti nel Psd. Agenzia Dire

Terremoto Denise Bronzetti nel Psd. Agenzia Dire

 REGGENZA. CAPI STATO, ECCO MUCCIOLI (PDCS)-CAPICCHIONI (PSD)

TERREMOTO SOCIALISTA: BRONZETTI LASCIA, GIOVAGNOLI VUOL RICUCIRE 

 Questa volta la mancanza di sorprese nella scelta della nuova Coppia reggenziale per il semestre 1 ottobre-1 aprile lascia decisamente il segno. Almeno in casa del Partito dei socialisti e dei democratici dove era ricaduto l’onere della scelta dopo il forfait di Alleanza popolare. Denise Bronzetti, presidente e capogruppo, annuncia infatti di volere lasciare il partito. Tutto liscio, invece, per la Democrazia cristiana: come annunciato Anna Maria Muccioli e’ il candidato del gruppo Pdcs-Ns alla Suprema Magistratura della Repubblica. In via Ordelaffi la serata e’ dunque una di quelle da ricordare.

     Vengono confermate le indiscrezioni della vigilia. E la scelta del candidato alla Reggenza ricade su Gian Carlo Capicchioni che meglio rispecchia i criteri adottati dal Psd per la nomina dei Capitani reggenti: prediligere chi non ha ancora ricoperto la massima carica istituzionale e chi ha alle spalle il maggior numero di legislature. In corsa ci sarebbe stato anche Stefano Macina, che ha pero’ deciso di defilarsi per problemi di lavoro. La vera sorpresa nella riunione di segreteria e consiglio direttivo e’ l’annuncio del presidente e capogruppo Bronzetti di volersi fare da parte. Dimissioni che vengono poi respinte all’unanimita’, anche se la diretta interessata pare intenzionata a tirare diritto. “Serve un confronto e rimango in attesa. La situazione e’ complessa”. Bronzetti non si sbilancia sui motivi della sua scelta, rimandando il chiarimento a lunedi’ quando si apriranno i lavori del Consiglio grande e generale con in programma proprio la nomina dei Capi di Stato. Ma a chi e’ attento alle dinamiche di via Ordelaffi viene pero’ da pensare che in ballo ci sia da un lato la gestione del partito, lo scontro tra due dinamiche opposte, tra chi vuole rompere con gli schemi del passato e cambiare, e chi vuole invece restarvi fortemente ancorato. Dall’altro la corsa verso il congresso di fine mese. Di certo lo sfogo di Bronzetti durante la riunione di ieri sera nulla ha che fare con la designazione del Capitano reggente. Alcuni l’hanno visto come un fulmine a ciel sereno, per questo non hanno lesinato critiche, anche se Bronzetti ha pure ricevuto espressioni di solidarieta’. Per altri, come il segretario Gerardo Giovagnoli, “alcune espressioni di difficolta’ si erano gia’ manifestate”. Detto questo, sottolinea, “io e il partito siamo al lavoro per recuperare da subito questo strappo”, che ha ragioni politiche ma anche personali.      Dunque, “consapevoli della serieta’ delle cose”, a breve “ci sara’ un incontro per trovare una soluzione politica”. Nella riunione di ieri sera, ammette Giovagnoli, “il ragionamento non e’ stato definitivo per cui cerchero’ di stimolare un confronto piu’ produttivo”. Comunque “non si fanno processi in direzione, e’ un luogo politico di confronto dove possono emergere anche espressioni piu’ colorite e personali”. Il partito guarda avanti, al congresso di fine mese e al futuro della Repubblica: “Il primo obiettivo e’ sanare il Paese e riportare sviluppo. Su questo dobbiamo concentrare l’azione”.     Certo, conclude il suo ragionamento, l’assise congressuale “esalta certe situazioni delicate, tra nomine e rinnovo degli organi”. Ma la barra deve restare puntata sul bene di San Marino

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