Tito Masi: intervista a tutto campo su La Tribuna Sammarinese

Tito Masi: intervista a tutto campo su La Tribuna Sammarinese

LA TRIBUNA SAMMARINESE

Ricapitalizzazione
Carisp
: Tribuna ‘a tu per tu’ con il presidente della Fondazione
San Marino Cassa di Risparmio Sums  su presente e futuro

Masi
chiarisce i dubbi sul prestito dello Stato alla Fondazione: rischio limitato,
dal 2014 segno ‘più’ nei bilanci

Nessuna
scalata al capitale dell’istituto
, la Fondazione intende contrapporsi a
qualsiasi tentativo.
Di
Vizio
  ha chiuso l’istruttoria, ora i rinvii
a giudizio
: sull’ipotesi
di patteggiamento
nessuna decisione, l’analisi va approfondita

Giuseppe Maria Morganti

Inizia oggi una settimana cruciale per Cassa di Risparmio. Il Consiglio Grande e Generale dovrà infatti pronunciarsi in via definitiva sul progetto di legge presentato dal Governo per la ricapitalizzazione della banca. A dire il vero fin dal 2 maggio lo stesso Consiglio si è espresso all’unanimità per un intervento pubblico a sostegno del principale istituto di credito della Repubblica, ma poi sono iniziati i distinguo e la procedura d’urgenza per l’esame immediato della proposta del Governo, nel segreto dell’urna, non ha ottenuto i voti necessari. In vista del prossimo passaggio consiliare abbiamo voluto fare chiarezza sui reali contenuti dell’operazione e sulla situazione di Cassa di Risparmio con un’intervista a tutto campo al Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio Sums, azionista unico della Banca. ++++++ Presidente Masi, è proprio necessario questo intervento dello Stato? + L’Assemblea della Fondazione ha espresso la necessità di un aumento di capitale sociale fin dal febbraio 2010, quando emerse con chiarezza che la vicenda Delta si sarebbe conclusa con perdite ingenti per Cassa di Risparmio. Tale necessità è stata poi rilevata da Banca Centrale, dalla società di certificazione del bilancio e da ultimo dal Fondo Monetario Internazionale. Non dimentichiamo inoltre che il mantenimento di adeguati parametri patrimoniali di Cassa è anche una condizione per l’attuazione dell’Accordo Delta omologato dal Tribunale. In questi ultimi anni, in accordo con il Governo e prima di chiedere l’intervento dello Stato, abbiamo ricercato investitori bancari ed istituzionali in ogni parte del mondo, prima di tutto in Italia ma anche nel resto d’Europa, in Asia, ed in particolare in Cina, e negli Stati Uniti. Niente da fare. Porte chiuse. Ed il problema non è Cassa di Risparmio ma l’intero Paese, nel quale nessuno fino ad ora era disposto ad investire, sia nel campo dell’economia che della finanza. Certamente non ha aiutato l’atteggiamento di Banca d’Italia che ha operato per la separazione netta dei due sistemi bancari. ++++++++++ Ma un aumento di capitale di 80 milioni, di cui 60 prestati dallo Stato, sarà sufficiente? +++++++++ Senta, è bene chiarire che qui non si tratta di utilizzare denaro pubblico per chiudere un buco di bilancio di una banca, come nei casi di Banca del Titano, del Credito Sammarinese e, forse, di Banca Commerciale, che hanno poi chiuso i battenti. Le perdite conseguenti a Delta si verificheranno nei prossimi dieci anni. Fin d’ora, attenendoci ai criteri di prudenza previsti dalla normativa e dal buon senso, abbiamo effettuato accantonamenti e svalutazioni delle partecipazioni e dei crediti verso il Gruppo per oltre 500 milioni. Il patrimonio residuo della Banca è sufficiente per fare fronte alle ulteriori perdite previste. L’aumento di capitale serve sia per non rimanere anemici ed affrontare con risorse energetiche adeguate le sfide del futuro, sia per rispettare, anche attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario subordinato di 70 milioni, i parametri di vigilanza imposti da Banca Centrale, che a San Marino sono più elevati di quelli in vigore in Italia. L’operazione è quindi indispensabile e l’importo indicato rappresenta il minimo necessario. +++++++++ Per quale motivo lo Stato non entra direttamente nel capitale di Cassa ed il Governo preferisce finanziare la Fondazione? ++++++++ Per Cassa e Fondazione era preferibile e meno costoso un intervento diretto dello Stato. Abbiamo tuttavia compreso la ragioni di prudenza nell’amministrazione del denaro pubblico che hanno indotto il Governo a non investire risorse di tutti in capitale di rischio, accollandosi i disavanzi di bilancio previsti per i prossimi anni per fare fronte alle svalutazioni ed agli accantonamenti ai quali ho accennato prima. E’ stata così preferita la strada di un prestito alla Fondazione, adeguatamente garantito e con un compenso per interessi che, per quanto contenuto, sarà superiore a quello percepito dallo Stato sulla liquidità depositata in Banca Centrale. ++++++++++ Ma in questo modo lo Stato non potrà controllare come viene gestito il denaro pubblico investito. ++++++ Non è così. Oltre ai controlli affidati a Banca Centrale, il Governo ha condizionato il proprio intervento alla possibilità di designare il Presidente della Banca, e ciò è già avvenuto, ed uno o più membri del Consiglio di Amministrazione, la cui nomina avverrà dopo il perfezionamento del finanziamento. Occorre poi ricordare che il Presidente della Fondazione è di nomina del Consiglio Grande e Generale e quindi si presume che abbia la fiducia delle Istituzioni e debba riferire, come sempre io ho fatto, a chi lo ha eletto.++++++++ Ma Cassa di Risparmio quando tornerà a guadagnare? +++ Presto. La Banca non ha perso la propria capacità di produrre ricchezza e, al netto delle perdite riconducibili a Delta, chiuderebbe anche oggi bilanci fortemente in attivo. Purtroppo molte risorse sono ancora bloccate in Delta e non producono alcun frutto e l’affare Delta nel suo complesso ha comportato costi elevatissimi e determinerà la chiusura in rosso dei bilanci 2012 e 2013. Dall’anno 2014 è previsto che torni il segno positivo con un apprezzabile incremento reddituale negli anni successivi. Alcuni partiti di opposizione lamentano la mancanza di dati, informazioni e di un piano industriale. La Cassa e la Fondazione su questi temi hanno adottato la linea della massima trasparenza. Io stesso ho organizzato più incontri in questi anni con le forze politiche per aggiornarle sulla effettiva situazione di Cassa e sui problemi aperti. Mi sono inoltre reso disponibile a più riprese, ed anche recentemente con una lettera ai gruppi consiliari, a fornire ulteriori informazioni su qualsiasi tema riguardante Cassa. Nella riunione poi dell’11 giugno con i capi gruppo consiliari, il nuovo Direttore Generale, Paolo Borin, ha fornito i dati relativi alla situazione attuale, alle prospettive future ed al Piano Strategico approvato da Cassa fin dallo scorso anno, rendendosi disponibile a rispondere a tutte le domande. Purtroppo qualcuno, e non voglio generalizzare, utilizza la vicenda Cassa per polemiche strumentali, finalità politiche ed interessi di parte, senza rendersi conto dei danni enormi che può provocare.     ++++++++ Alcuni hanno proposto di cogliere l’occasione per aprire la Cassa ai cittadini attraverso un azionariato diffuso e popolare. Cosa ne pensa?++ Sono pienamente d’accordo. L’emissione di obbligazioni che i cittadini potranno sottoscrivere e convertire poi in azioni della Banca è lo strumento per i cittadini che lo desiderano di diventare entro due anni azionisti di Cassa di Risparmio. Nel frattempo beneficeranno di una remunerazione interessante sul denaro investito. +++++ Ma perché entro due anni e non subito? Per una scelta di tutela verso gli stessi cittadini che, acquistando subito le azioni di Cassa, invece di percepire dividendi, sarebbero chiamati a partecipare alle perdite dei prossimi anni attraverso la svalutazione delle azioni appena acquistate. Fra due anni, concluso il commissariamento di Delta, avviato il Piano omologato dal Tribunale, avremo finalmente dati certi che consentiranno ai sammarinesi di decidere a ragion veduta e per loro libera scelta se diventare, come io auspico, azionisti della prima e più antica banca della Repubblica. +++++++ Alcuni commentatori politici esprimono preoccupazione per una possibile svendita di Cassa ai privati o a gruppi di potere economico e finanziario. C’è qualche possibilità che questo avvenga?+++ E’ un’ipotesi che non esiste. La Fondazione non solo non ha alcuna intenzione di andare in questa direzione ma intende contrapporsi a qualsiasi eventuale tentativo di scalata che, al momento, non appare proprio possibile. Solo la bocciatura in Consiglio della proposta di rafforzamento di Cassa ed una irragionevole svalutazione degli attivi della Banca potrebbero alimentare le speranze di chi persegue questo disegno. Io e tutti i membri del C.d.A. della Fondazione consideriamo Cassa un bene dell’intera comunità sammarinese ma anche un bene di grande valore, grazie alla sua lunga storia al servizio del nostro Paese, alla fiducia che i sammarinesi continuano a manifestarle ( più di un cittadino su due ha un conto in Cassa), all’enorme quantità di denaro che deve rientrare da Delta, all’entità della raccolta complessiva che supera i due miliardi e, soprattutto, della raccolta diretta che ne fanno la prima banca della Repubblica. Per preservare questo valore occorre tuttavia non solo il nostro impegno ed un forte senso di responsabilità ma, in questa fase difficile, anche quello delle istituzioni pubbliche.+++++ Un elemento di incertezza per la Banca è ancora rappresentato dalla vicenda giudiziaria. A che punto siamo? ++++ Con la Procura di Forlì, pur continuando a sostenere con forte determinazione le ragioni di Cassa, così come abbiamo fatto in altre sedi giudiziarie, abbiamo assunto un atteggiamento di collaborazione e dialogo che ha consentito di scongiurare ipotesi ancora più disastrose per Cassa di Risparmio, come il possibile sequestro dei crediti verso Delta conseguente all’accusa di riciclaggio ed il possibile rinvio a giudizio della Fondazione. La Procura ci ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini e l’attuale fase processuale, nella quale sono previsti ulteriori incontri tra la Procura e gli esponenti di Cassa e Fondazione con i loro avvocati, si avvia a conclusione con l’individuazione dei soggetti per i quali la Procura chiederà il rinvio a giudizio al Giudice delle Udienze Preliminari, che dovrà decidere in proposito. ++++++++++ Si parla da tempo anche di un’ipotesi patteggiamento, che suscita diverse perplessità. Avete già assunto una decisione sull’argomento? ++++++ Assolutamente no. Non ci sono ancora tutti gli elementi di valutazione e poi siamo convinti che, data la rilevanza della scelta e delle sue ripercussioni e considerato anche il prossimo intervento dello Stato a sostegno di Cassa, l’ipotesi patteggiamento sia da valutare in sedi più ampie, acquisendo anche l’opinione delle Autorità di Governo, di Banca Centrale e delle Rappresentanze Consiliari, cosa che abbiamo iniziato a fare. Sono anche convinto che l’argomento debba essere affrontato con realismo e senso di responsabilità e quindi non mi convincono per nulla le posizioni contrarie a prescindere che qualcuno ha già assunto, per motivi di principio e senza valutare le conseguenze e le alternative. Noi abbiamo scelto la strada dell’approfondimento. Senza una valutazione approfondita dei rischi e delle opportunità ma soprattutto delle cinquecento pagine delle conclusioni delle indagini e del milione di pagine, più o meno, di allegati, non è possibile assumere alcuna determinazione.++++++ Ma un orientamento l’avrete assunto. +++++++ La convinzione che abbiamo maturato, che è stata condivisa dalla Segreteria di Stato di riferimento, è che le determinazioni da assumere in ordine allo sviluppo processuale sono strettamente connesse con l’evoluzione di altre iniziative, che devono essere affrontate insieme e condurci alla conclusione definitiva della vicenda Delta. Esiste cioè un legame profondo, almeno per quanto ci riguarda, fra la vicenda giudiziaria e la piena attuazione dell’Accordo Delta, alcune problematiche fiscali e la fine del commissariamento. Abbiamo affrontato molti problemi e superato enormi difficoltà. Siamo giunti alla fase finale di questa vicenda e vorremmo ora voltare definitivamente pagina per guardare solo in avanti. +++++++++++ Un’ultima domanda per una risposta sintetica. Cosa si attende dal Consiglio Grande e Generale, dalle Istituzioni e, più in generale, dalla politica?++++++++ Che i problemi ancora aperti, che non sono solo di Cassa di Risparmio ma dell’intero Paese, vengano affrontati in unità di intenti, dal Governo, dal Consiglio, da tutte le forze politiche e da Banca Centrale, con il senso di responsabilità che i cittadini si attendono e ponendo in primo piano solo ed esclusivamente l’interesse della Repubblica. 

 

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