Tito Masi risponde a Piero Tonelli su Mixtere

Tito Masi risponde a Piero Tonelli su Mixtere

Di fronte ai resoconti di stampa di questi giorni – commenta Tito Masi in una nota – è opportuno precisare che nessuna guerra da parte del Governo è stata dichiarata agli imprenditori sammarinesi, tanto meno a Piero Tonelli che, insieme alla sua famiglia, con impegno e riconosciuta competenza, ha dato un contributo significativo allo sviluppo economico del nostro Paese.

Altra cosa è il settore dei giochi, che risulta particolarmente redditizio, nel quale in passato sono state compiute scelte molto discutibili e per nulla trasparenti, a vantaggio di pochi fortunati che hanno beneficiato di consistenti rendite in base a concessioni rilasciate in maniera discrezionale, senza alcun bando pubblico e senza contropartita diretta per lo Stato.

Tutti sanno che le concessioni hanno una data di inizio ed una di scadenza e di norma gli imprenditori accorti – e Tonelli è certamente fra questi – realizzano gli investimenti tenendo conto del periodo di vigenza della concessione.

Credo che tutti riconoscano al Governo la possibilità, alla scadenza della concessione, di non rinnovarla, senza che per questo si possa dire che fa chiudere le aziende, e di decidere legittimamente e nell’interesse dello Stato di gestire i giochi attraverso una società partecipata per il 76% dallo Stato e per il 24% dalla Camera di Commercio nella quale sono presenti, fra gli altri, le Associazioni degli Industriali, dei Commercianti e degli Artigiani. E‘ ciò che è avvenuto nel caso in questione.

Alla società di Tonelli è stata concessa, come da lui richiesto, la possibilità di continuare la propria attività non gestendo più scommesse e giochi ma fornendo servizi, nello stesso settore, ad altre aziende. Inoltre la Giochi del Titano S.p.A. è stata invitata ad assumere i dipendenti in esubero ed a rilevare il ramo d’azienda costituito dalla sala Mixtère, nell’eventualità la società di Tonelli sia interessata a vendere e le due società trovino un accordo su un prezzo ritenuto equo da entrambe.

Ciò che appare del tutto fuori luogo, priva di fondamento ed incomprensibile è la polemica politica innescata dall’imprenditore sammarinese nei confronti di una singola forza politica, Alleanza Popolare.

Se è vero che Alleanza Popolare si è battuta per non rinnovare la concessione della San Marino Giochi, che non aveva rispettato gli impegni assunti ed aveva goduto di trattamenti di favore decisamente sospetti da parte dello Stato, se è vero che si è fortemente opposta alla realizzazione di una mega struttura di 6.000 mq. destinata ai giochi ed all’apertura dei due casinò proposti dalla società Mc.Kinsey, è altrettanto vero che la proposta di non rinnovare la concessione della sala Mixtère è stata avanzata da altri e che tutte le forze politiche di governo (PSD, AP, SU e DDC) l’hanno condivisa.

Del tutto fuori luogo e gratuite appaiono quindi anche le accuse chiaramente strumentali rivolte in questi giorni, sempre ad AP, da un esponente del PSD, che rinnega così le scelte compiute anche dal suo Partito nel settore dei giochi in questi anni.

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