Alessandro Rossi nell’ambito della
al Parco Ausa aveva annunciato pubblicamente che l’abolizione delle preferenze nelle elezioni politiche per i cittadini residenti all’estero, era stata, per Sinistra Unita, una delle condizioni irrinunciabili per entrare a far parte del nuovo governo della Repubblica di San Marino con Partito dei Socialisti e dei Democratici, Democratici di Centro e Sammarinesi per la Libertà.
Lo aveva già detto nella conferenza stampa tenuta nella sede del Psd al momento dell’annuncio
dell’accordo fra i quattro partiti.
Lo aveva ribadito in conferenza stampa al momento della
presentazione ufficiale della nuova compagine governativa
dopo la consegna della lista dei Segretari di Stato e del programma ai Capitani Reggenti.
Oggi, su La Tribuna Sammarinese, Marino Antimo Zanotti (Su), alla domanda ‘Lei crede davvero che il Psd ceda su questi punti come le preferenze estere, che equivarrebbero per loro a un suicidio politico? ‘ risponde: ‘se questi punti non verranno rispettati noi faremo mancare i numeri e ce ne andremo a casa‘.
Il fatto è che l’abolizione delle preferenze per gli elettori all’estero, non c’è proprio nel programma. Non si tratta di attuarla o meno. Non c’è proprio, come ha fatto osservare
Lorenzo Lonfernini.
Il problema viene sfiorato in termini del tutto vaghi solo nella
e fra le questioni per risolvere le quali si ritiene indispensabile un aiuto anche dell’opposizione.