Il macchinista: “Giulia era ferma sui binari e Alessia è scesa verso di lei per salvarla”. Ricostruiti dalla Polizia ferroviaria gli ultimi istanti di vita delle ragazze: sono rimaste sulle rotaie per dodici secondi, il conducente del Frecciarossa ha fischiato e tirato il freno ma l’impatto è stato inevitabile.
MANUEL SPADAZZI – Dodici secondi. È il tempo che separa la vita dalla morte. Giulia e Alessia Pisanu sono rimaste 12 secondi sul binario uno della stazione di Riccione, prima di essere travolte e uccise dal Frecciarossa. Ora dopo ora, la ricostruzione della tragedia avvenuta alle 7 di domenica mattina alla stazione si fa più chiara. Giulia che scende sul binario e rimane lì, al centro, “come impietrita”, raccontano alcuni testimoni. Alessia è seduta sulla banchina, poi scende anche lei sul binario, allunga le mani verso sua sorella per salvarla. Ma ormai è troppo tardi. Il Frecciarossa, diretto verso Bologna, viaggia a quasi 200 km orari. Il macchinista vede le due sagome sul binario, aziona subito il fischio del treno e spinge sul freno, ma l’impatto è inevitabile. Da quanto trapela, pare che Alessia abbia tentato di ritornare verso la banchina, per mettersi in salvo. Troppo tardi. Il treno ha centrato in pieno entrambe, dilaniando i corpi delle due giovanissime sorelle di Castenaso, che avevano appena 17 e 15 anni. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino