Nuovo Quotidiano di Rimini – San Marino (www.nqnews.it): La segnalazione era partita dall’Aif e poi una rogatoria internazionale aveva chiesto di bloccare i fondi / In Aula il caso della truffa di Villa Borghese / Il giudice di terza istanza dovrà decidere sul ricorso di Antonio Atzori / Il padre fu condannato per la vendita di una palazzina nella Capitale
Sarà il giudice di terza
istanza, Lamberto Emiliani, giovedì prossimo,
a doversi esprimere sul ricorso dei
legali di Antonio Atzori, figlio di Angelo
Atzori esponente di spicco della Dc sarda,
che sul finire degli anni Novanta, fu coinvolto
in un’inchiesta per riciclaggio di denaro
sporco, truffa, false comunicazioni
sociali e appropriazione indebita. Il processo
fu celebrato ad Oristano. Qualche
anno dopo, nel 2009, Atzori finisce coinvolto
in un procedimento relativo alla
truffa da record attorno alla vendita di
una palazzina di tre piani di fronte a Villa
Borghese a Roma. In entrambi i casi gli
inquirenti avevano pensato che la famiglia
Atzori avesse un tesoretto all’estero,
che avesse dei conti correnti sui quali erano
stati messi al riparo i risparmi.
A San
Marino, attraverso una rogatoria evasa
dal commissario della legge Rita Vannucci,
e dopo una segnalazione dell’Aif, l’agenzia
di informazione finanziaria sammarinese,
sono stati trovati dei passaggi
su un conto del Cis, il credito industriale
sammarinese, per delle somme riconducibili
agli Atzori, al figlio Antonio con la
precisione. Quei soldi che per gli inquirenti
sono provento di attività illecita.
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