Tribunale di San Marino, processo Evaristo Fabbrucci. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Tribunale di San Marino,  processo Evaristo Fabbrucci. Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino

Patrizia Cupo, Corriere Romagna San Marino:   Tragedia del lavoroLavoratore in nero  ucciso dalle lamiere,  processo il 13 dicembre 

SAN MARINO. Schiacciato  da tre quintali di ferro,  a giudizio per omicidio  colposo il datore di lavoro.  Il processo al via il 13 dicembre:  imputato A.B., legale  rappresentante della  Titan Call dove, nell’ottobre di due anni fa, fu vittima  del tragico infortunio  il 59enne riminese Evaristo Fabbrucci, schiacciato  da un carico di lamiere  e rimasto tra la vita  e la morte per tre giorni  prima di esalare l’ultimo  respiro. L’incidente sollevò  polemiche del sindacato  e della segreteria di Stato  al lavoro, perché bastò  l’avvio delle indagini per  scoprire che Fabbrucci lavorava  in nero: al suo funerale,  presenti le parti  sociali e la politica.

I fatti risalgono al 13 ottobre  del 2009: secondo le  prime ricostruzioni rese  dagli agenti della polizia  civile che intervennero  sul posto, a Fabbrucci franò  addosso parte di un carico  pesantissimo di lamiere,  sospeso in aria, pare,  da un sollevatore e tenuto  insieme da una  spranga di ferro, che avrebbe  ceduto mentre  l’uomo tentava di girarlo  manualmente da sotto,  per orientarlo verso il camion  su cui doveva essere  sistemato. Ma l’esatta dinamica  dell’incidente verrà  ricostruita solo in aula  di fronte al giudice Alberto  Buriani.

I familiari di  Fabbrucci si sono costituiti  parte civile e con loro  anche il sindacato che intervenne  duramente  all’indomani del terribile  infortunio per stigmatizzare  il ricorso al lavoro in  nero. E comunque, il 59enne  non morì sul colpo: venne  soccorso, prima ricoverato  all’ospedale di Stato,  poi trasferito d’urgenza al  “Bufalini ” al reparto di  Neurochirurgia per il grave  trauma cranico riscontrato.  Dopo tre giorni di  battaglia per la vita, morì  nella notte tra il 16 e il 17  ottobre.

Una settimana  più tardi, Orgoglio operaio   e i sindacati organizzarono  una fiaccolata per  ricordare l’operaio morto  e ribadire la protesta contro  il lavoro nero. Intervennero  anche i politici.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy