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Truffa allo Stato: reato prescritto, ma confermata la condanna al risarcimento
Antonio Fabbri
Truffa ai danni dello stato per oltre 300mila euro. In primo grado era stato condannato a un anno e 8 mesi e a 2500 euro di multa. Pene che non saranno applicate perché il Giudice delle appellazioni ha dovuto dichiarare l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Reato prescritto, dunque e revocata anche la confisca del denaro sequestrato, 16.800 euro. Che potrà comunque essere, presumibilmente, oggetto di sequestro ai fini del risarcimento del danno. Risarcimento del danno che la condanna ha invece confermato.
L’imputato, Diego Cipolla, quarantenne di Cosenza amministratore della società Global Track, società revocata nel maggio del 2012, dovrà pagare allo Stato una somma complessiva pari a 313.086,40 euro, oltre alle spese di giustizia e di costituzione di parte civile. Va anche detto che le probabilità che lo Stato riesca a recuperare quanto gli è dovuto appaiono abbastanza remote.
La società sammarinese di cui era titolare Cipolla, commercializzava trattori. Autotrasportatori partivano dalla Calabria arrivavano in Piemonte, passavano a San Marino e poi tornavano in Calabria dopo aver “sdoganato”, appunto, la merce sul Titano. Il tutto, secondo l’accusa oggi cristalliazzata nella sentenza definitiva di condanna, da un lato per interrompere la catena dell’Iva, dall’altro per frodare il fisco sammarinese.
Insomma, una classica triangolazione per evadere l’Iva e, in tale caso, per ottenere anche rimborsi monofase non dovuti frodando anche il fisco sammarinese. Ieri la decisione definitiva che ha però visto il giudice Francesco Caprioli dover constatare intervento decorso del termine di prescrizione, dichiarando quindi il reato prescritto, pur confermando gli effetti civili della sentenza.