Truffa dell’Iva sulle auto di lusso: “San Marino estranea ai fatti e parte lesa”

Truffa dell’Iva sulle auto di lusso: “San Marino estranea ai fatti e parte lesa”

“In merito alle recenti notizie di stampa relative a un’operazione della Guardia di Finanza italiana che ha smascherato una frode fiscale nel settore dell’importazione di auto di lusso, le Segreterie di Stato per le Finanze e per l’Industria desiderano chiarire la posizione della Repubblica di San Marino, il cui nome è stato indebitamente associato alla vicenda”.

Con queste parole i Segretari di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti, e per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, Rossano Fabbri, commentano la notizia riguardante un’operazione della Guardia di Finanza su una maxi truffa legata alla commercializzazione di auto di lusso.

Scrivono le Segreterie di Stato: “Dalle informazioni emerse, risulta evidente che l’attività fraudolenta sia stata perpetrata attraverso la falsificazione di documentazione, attribuendo fittiziamente la provenienza dei veicoli a una società sammarinese rivelatasi inesistente. Si tratta, quindi, di un utilizzo illecito e strumentale del nome della Repubblica, posto in essere da soggetti operanti al di fuori del territorio sammarinese e senza alcun legame effettivo con il nostro tessuto economico e istituzionale.
La Repubblica di San Marino è, pertanto, del tutto estranea ai fatti contestati e si configura indiscutibilmente come parte lesa, subendo un danno d’immagine a causa di condotte criminali altrui che sfruttano indebitamente il proprio nome.
Pur comprendendo e condividendo la necessità di mantenere alta la vigilanza contro ogni forma di illecito economico – obiettivo perseguito con costanza dal Governo – è fondamentale distinguere nettamente i casi, come questo, in cui San Marino è vittima di un abuso esterno, da situazioni che potrebbero coinvolgere direttamente operatori o dinamiche interne.
La Repubblica dispone di solidi meccanismi di controllo e di scambio automatico di informazioni con le autorità fiscali e giudiziarie internazionali, Italia in primis, che rappresentano un presidio fondamentale di trasparenza. È tuttavia evidente che nessuna giurisdizione possiede la sfera di cristallo e strumenti per intercettare preventivamente o impedire la falsificazione di documenti all’estero che richiamino entità fittizie asseritamente basate sul proprio territorio.
È proprio attraverso la cooperazione istituzionale che si possono contrastare efficacemente tali fenomeni distorsivi. A tal proposito, le Segreterie di Stato sottolineano come, proprio negli ultimi mesi, sia stata ulteriormente intensificata la collaborazione con le competenti autorità italiane. Tale lavoro sinergico, che si sviluppa su più fronti, mira a intercettare e reprimere congiuntamente le distorsioni che possono manifestarsi su entrambi i territori, con particolare attenzione a settori sensibili quali l’automotive, il beverage – dove sono già state introdotte misure specifiche unilaterali come il versamento anticipato dell’IVA – e l’e-commerce, ambito per il quale si è lavorato e si sta lavorando per il rafforzamento della normativa a tutela dei consumatori”.

I Segretari di Stato per le Finanze e il Bilancio, Marco Gatti, e per l’Industria, l’Artigianato e il Commercio, Rossano Fabbri, dichiarano: “I recenti fatti di cronaca vedono il nome della Repubblica utilizzato in modo fraudolento da soggetti esterni al nostro territorio, attraverso la creazione di documentazione falsa relativa a società inesistenti a San Marino. Condanniamo con fermezza tali atti che ledono gravemente l’immagine e la credibilità del Paese. Ribadiamo il nostro pieno e fattivo impegno, già dimostrato concretamente dall’intensificata e proficua collaborazione con le autorità italiane, nel contrastare ogni forma di illecito. Proteggere l’integrità del nostro sistema è una priorità assoluta nel nostro percorso di sviluppo e integrazione, anche in vista dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea.”

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