Titano, notte in hotel con servizio Sputnik. Raffica di adesioni
CARLA DINI – Il turismo vaccinale al varo da domani a San Marino, con il pacchetto hotel più iniezione di Sputnik, sembra partire con il vento in poppa. Chi prenoterà un soggiorno di almeno 6 notti (3 più 3 a distanza di minimo 21 giorni e 28 al massimo) potrà dunque fissare anche la somministrazione del vaccino russo, sette giorni prima dell’arrivo, acquistando due dosi al costo di 50 euro. (…)
Il termometro della situazione restano gli alberghi, che registrano, nero su bianco, risultati definibili da “incoraggianti a eccellenti”. Si rilevano “prenotazioni segnate già su ogni giorno dell’agenda” per l’Hotel Cesare, dove arrivano richieste non solo da “Croazia e Germania, ma anche oltreoceano da Brasile e Argentina”, mentre all’hotel sammarinese Idesign si dicono “sommersi da mail e telefonate provenienti da tutta Europa, compreso il Regno unito, anche se ogni richiesta pervenuta va poi spedita all’Iss, restando in attesa di conferma”. Intanto si trascrivono febbrilmente prenotazioni al “ritmo di 10 al giorno” dietro il bancone dell’Hotel Rossi, da “turisti del Nord Europa e del Senegal, anzi ogni giorno si aggiungono alla rosa altri Paesi”. Andamento confortante anche al Garden Village “dove di giorno in giorno nuovi clienti si prenotano per la vaccinazione”. All’Hostaria da Lino si è arrivati invece a quota “cinque unità e a occupare le stanze saranno tedeschi e cittadini dell’Europa dell’est”. Invece per avere una stanza al Grand Hotel Primavera si fa sentire specialmente “chi gravita attorno all’Italia, senza risiedervi, come una signora colombiana che vive a Brindisi”. Nel frattempo ha chiuso ieri la prima prenotazione da “turismo vaccinale” l’Hotel Rosa, “grazie a un cittadino greco che abita in Svizzera”. Altrove prevale al momento la richiesta di informazioni, come succede al Grand Hotel e al Titano Suites Hotel. Informazioni sollecitate soprattutto dall’Italia (a cui non è consentita però quest’opportunità), nonché dall’Irlanda fino all’Ungheria e ai Paesi arabi. Stessa dinamica riscontrata al Bellavista e all’Hotel Joli e in quest’ultimo caso sono i brasiliani a rendere incandescenti le linee telefoniche.
Articolo tratto da Corriere Romagna
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