La versione dei titolari, che scaricano la colpa sui mediatori: «Ci siamo fidati delle persone sbagliate, non abbiamo guadagnato un euro».
«Tutti se la prendono con Marco Giordano, ma lui è una brava persona che è stata incastrata». Sono le parole di Giuseppe Sorrenti, indicato da alcuni come una delle persone coinvolte nel maxi raggiro dell’hotel Gobbi: «In realtà – spiega Sorrenti, che vive in provincia di Torino – non ho alcun ruolo in questa vicenda, sono soltanto un amico di Marco Giordano. Tutto è cominciato quando un suo conoscente, che abita in Romagna, gli ha proposto di rilevare la gestione dell’hotel. Giordano ha accettato, costituendo una nuova società. Non poteva sapere che sarebbero entrati in gioco anche il fratello del mediatore, già implicato in altre vicende, e una terza persona, che hanno materialmente preso in mano le redini della struttura. (…) Gli autori della truffa hanno inoltre ottenuto la piena gestione del profilo Booking aziendale dell’hotel e di buona parte delle prenotazioni. Ora Giordano si ritrova con 400 denunce a carico, ma non è lui il vero responsabile. Il mio amico si è già detto pronto a denunciare e a chiarire la sua posizione con le forze dell’ordine».
Articolo tratto dal Resto del Carlino