Affrontato al Centro congressi Kursaal di San Marino questa mattina, durante i lavori consiliari della sessione di metà marzo, l’esame di 5 Istanze d’Arengo.
È stata accolta in Consiglio all’unanimità l’Istanza n. 4 “per la tutela della quiete pubblica nei centri storici e nei centri abitati della Repubblica di San Marino”, con cui il gruppo di residenti “Contiamoci” richiede di regolamentare gli eventi pubblici e privati che si svolgono nei centri storici della Repubblica su soglie di rumore, fonti sonore e orari, entro i quali queste possono svolgersi. Lo riporta San Marino News Agency nel proprio report.
Il segretario di Stato per il Turismo, Federico Pedini Amati, ha ritenuto l’istanza equilibrata e accoglibile, ma ha comunque voluto mettere tutti in guardia su possibili strumentalizzazioni: “Non solo da segretario, ma anche da cittadino residente in centro storico, posso garantire che i controlli sul rumore e sugli schiamazzi, piuttosto che su altre problematiche emerse, adiacenti a strutture ricettive, come nei luoghi residenziali, sono sempre state fatte”. E anche se “potrà esserci stato un evento estemporaneo che è durato un po’ di più, preoccupiamoci magari di altro, ovvero che viviamo in una situazione di pandemia da due anni, e oggi anche di guerra, quindi ben venga il visitatore in Repubblica, ben vengano gli eventi, mantenendo e rispettando le regole”.
Pasquale Valentini (Partito democratico cristiano sammarinese) è intervenuto in Aula per rimarcare l’importanza, anche per i turisti che visitano San Marino, di mantenere i centri storici luoghi vivi e vissuti dagli stessi residenti: “Sono pienamente d’accordo con l’accoglimento dell’Istanza. Ci deve essere un convergere di interessi, da un punto di vista turistico e anche abitativo abbiamo bisogno che il centro storico sia vivo”.
Paola Barbara Gozi (Pdcs) ha voluto sottolineare la necessità che gli eventi organizzati in centro storico portino a convergere le rispettive esigenze di residenti, soggiornanti, imprenditori: “La quiete del centro storico, in determinati orari, non è da sottovalutare, occorre buon senso”. Sempre la Gozi ha voluto ricordare che il centro storico “non è solo di chi ci vive, tutti hanno diritto di viverlo e farne parte”. Al tempo stesso non va però accantonata la possibilità di realizzare eventi anche fuori dal centro abitato, organizzando un servizio di collegamento con navette.
Su questa opportunità è stato d’accordo anche Nicola Renzi (Repubblica futura): “C’è sempre la volontà di concentrare tutti gli eventi in centro storico quando tante altre realtà e luoghi nel nostro Paese si prestano meglio a feste più ‘spinte’”. Così come “una discoteca a cielo aperto starebbe meglio invece che nella spianata del pattinaggio e del Parcheggio 7, in un’altra area di San Marino, altrettanto panoramica e bella”.
Convergenza e sostegno per l’Istanza da parte di Paolo Rondelli (Rete): “Il centro storico è uno dei luoghi principali della Repubblica dove fare cultura e iniziative qualificanti per il Paese, quindi anche portando una regolamentazione che punti a non ledere i diritti di chi vive in centro storico”.
Anche Denise Bronzetti (Gruppo misto di maggioranza) si è detta favorevole all’accoglimento dell’Istanza: “Di sicuro San Marino non è la Riviera romagnola, ha un contesto storico e architettonico diverso, d’altra parte non devono essere demonizzati gli eventi più chiassosi e rivolti a un pubblico più giovane, del resto quanto visto nell’ultimo anno credo abbia avuto un ottimo ritorno, anche alla luce della voglia di stare all’aperto e di divertirsi emersa durante la pandemia”. Di qui l’invito alla segreteria di Stato a portare avanti la programmazione condotta.
Carlotta Andruccioli (Domani-Motus Liberi) ha rilevato come le esigenze di riposo e quiete non siano solo dei residenti, ma degli stessi turisti che soggiornano in Repubblica. Ha quindi promosso l’Istanza: “Non si chiede di evitare di fare eventi, ma di regolamentare le varie iniziative pubbliche e private rispetto soglie e fonti di rumore e orari”. A riguardo, ha osservato la Andruccioli, esistono già soluzioni pratiche e di buon senso: come l’esistenza di amplificazioni audio in grado di attutire il rumore o la possibilità di introdurre lo stop alla musica dalle 24, come avviene in diverse città del circondario.
L’Istanza è stata quindi accolta con 31 voti a favore, zero contrari e zero astenuti.
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