Unas su riforma fiscale

Unas su riforma fiscale

COMUNICATO STAMPA
RIFORMA FISCALE. UNAS: “NON PENALIZZATE LE PICCOLE IMPRESE”
ARTIGIANI A CONFRONTO LANCIANO APPELLO PER VERA EQUITA’
Smac, regime semplificato, deducibilità ed equità: sono i punti dell’ultima versione di riforma fiscale su cui UNAS, l’Unione Artigiani, chiede alla segreteria di Stato per le Finanze di intervenire, prima di presentare il testo in Consiglio Grande e Generale per l’approvazione definitiva.
Se ne è discusso ieri all’assemblea degli iscritti convocata dal presidente, Loretta Menicucci, al Palace hotel di Serravalle: una serata di analisi e valutazioni della categoria e delle Pmi sul tema della riforma fiscale e delle ripercussioni sulle piccole imprese. Servita anche per fare il punto sulla raccolta di firme per la petizione degli oneri deducibili da consegnare alla Segreteria di Stato per le Finanze. Sfondata quota 500 in soli 4 giorni.
I lavori si sono aperti con un inciso sul referendum promosso dalla Cdls per l’introduzione di un meccanismo simile alla scala mobile, in agenda il prossimo 20 ottobre. A riguardo, l’assemblea si è espressa all’unanimità, sostenendo la posizione del consiglio direttivo di UNAS che ha consigliato un voto diverso dal “Sì”: quindi “No” o scheda bianca.
Si è poi passati al tema principe della serata. In sintesi, l’assemblea ha convenuto sulle criticità introdotte dalla riforma:
    Smac. Gli Artigiani ne difendono la funzione come carta fedeltà a carattere commerciale liberamente adottata dagli operatori. Ne respingono dunque l’obbligatorietà introdotta dalla riforma: non può diventare, sostengono, una sorta di scontrino fiscale e allo stesso tempo rappresentare un costo (attualmente per la categoria è il 2% sui volumi). Al limite, per registrare le deducibilità soggettive previste per il consumatore, UNAS suggerisce l’introduzione di una Smac “neutra”, ovvero che non carichi punti e non utilizzabile come strumento di pagamento.
     Regime semplificato per le imprese minori (art.97). Per evitare che le piccole imprese artigianali e commerciali siano considerate “maggiori”, UNAS chiede di elevare, come già avviene nella vicina Italia, il limite attualmente previsto di 350 mila euro per l’accesso al regime semplificato nella tenuta della contabilità. La semplificazione formale, secondo l’associazione, è uno strumento che rende meno gravosi gli adempimenti amministrativi delle piccole imprese.
    A parità di reddito ci sia parità di pressione fiscale. Se passasse l’attuale bozza di legge, le famiglie di artigiani e commercianti verrebbero escluse dalle possibilità di deduzioni dal reddito previste invece per i lavoratori dipendenti (es. spese legate all’affitto o al mutuo della prima casa, spese mediche, retta scolastica, spese funebri etc.). Oltre 1.200 famiglie verranno così considerate non degne dei trattamenti fiscali previsti per tutti gli altri nuclei sammarinesi. Conti alla mano, su un reddito imponibile da 30 mila euro un lavoratore artigiano pagherebbe 5.100 euro di imposte, pari al 17%, tanto quanto dovrebbe all’erario un lavoratore dipendente con un reddito imponibile di 50 mila euro. UNAS chiede quindi equità e pari dignità. Di fatto, non è contraria alla tassazione degli utili delle medie imprese al 17%, ma ritiene opportuno, per venire incontro alle esigenze delle realtà più piccole mantenendo la possibilità di scelta tra tassazione progressiva o proporzionale attualmente in vigore.
Nel corso dei lavori, l’assemblea ha sostenuto le iniziative promosse dall’Unione Artigiani sulla riforma, in primis, la petizione degli oneri deducibili da consegnare alla segreteria di Stato per le Finanze, cui partecipa anche l’USC. Oltre 500 sono le firme tutt’ora raccolte, ma l’iniziativa proseguirà anche nella prossima settimana.
La serata di ieri “ha rappresentato un momento importante e partecipato di confronto e verifica- commenta il segretario, Pio Ugolini- non sono mancati momenti di disappunto sulla manovra perché, anche se se ne capiscono le motivazioni, è necessario che i provvedimenti proposti siano sostenibili in termini organizzativi anche per le piccole imprese, in modo che non ne siano penalizzate in un momento di difficoltà come quello attuale”.
Infine, tra tutte le posizioni espresse dall’associazione “si è trovata condivisione e corrispondenza- conclude soddisfatto Ugolini – nell’intera categoria”.  
San Marino, 11 ottobre 2013

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