Unione per la Repubblica: ‘Il caso Panama papers fa clamore ovunque tranne sul Titano’

Unione per la Repubblica: ‘Il caso Panama papers fa clamore ovunque tranne sul Titano’

COMUNICATO STAMPA

Mentre a cittadini ed imprese sammarinesi arrivano lettere della Guardia di Finanza ed in maggioranza si litiga sulla proposta di legge sull’IVA sammarinese, meglio nota come I.G.C. nessuno commenta quanto avvenuto intorno la vicenda “Panama papers”. Una fuga di notizie imponente, un’indagine giornalistica molto approfondita, condotta da ICIJ – Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (https://panamapapers.icij.org) che sta facendo molto rumore ovunque. Tranne che a San Marino.

Politici, imprenditori, figure molto note del mondo dello spettacolo e dello sport che hanno utilizzato le normative panamensi per avere un trattamento fiscale molto favorevole e riservatezza assoluta. Ci saremmo aspettati che le Autorità della Repubblica di San Marino si fossero attivate per avere conoscenza se nelle migliaia di nominativi ci sono anche soggetti sammarinesi. Sarebbe interessante sapere con certezza se qualche contribuente sammarinese ha utilizzato i servizi dello studio legale di Panama al centro di questo caso internazionale. Ma il punto per UPR non è solo questo. La Repubblica di San Marino è stata negli ultimi anni attaccata dai media e da Governi esteri per essere un paradiso fiscale in cui i contribuenti esteri nascondevano i loro capitali.

Il nostro Paese ha subito un vero e proprio attacco mediatico e di immagine al quale il Governo ha risposto spesso in malo modo oppure molto sbrigativamente si è scelto di “andare a Canossa” fornendo elenchi e nominativi, sperando in tal modo di placare i nostri persecutori. Ma purtroppo così non è stato.

Abbiamo radicalmente cambiato il sistema normativo, attivato collaborazioni e scambi di informazioni secondo gli standard più evoluti. Il cittadino o l’impresa che effettua operazioni finanziarie o attività economiche, è oggetto di una serie di controlli di livello quasi poliziesco; le banche chiedono certificati di residenza fiscale effettiva; chi acquista un caffè o un giornale deve strisciare la SMAC e tenere lo scontrino quando esce da un esercizio commerciale. Va tutto bene, ma permetteteci, risulta spiacevole scoprire che negli ultimi anni ci ha accusato utilizzava poi sofisticati sistemi legali per detenere i propri capitali all’estero in regimi fiscali molto favorevoli. Le dimissioni del premier dell’Islanda sono una delle prima conseguenze politiche di una vicenda che ricordiamo fa clamore ovunque, tranne che a San Marino.

Nicola Selva – Coordinatore UPR – 

“Quanto è avvenuto deve indurci a delle riflessioni sul prezzo che abbiamo pagato in questi anni in termini di sviluppo economico e sulle conseguenze che avremo per il futuro. Mentre San Marino ha seguito – giustamente – la strada della trasparenza si è continuato e si continuano a percorre strade lontane dagli standard internazionali. Ciò accade in Stati membri dell’Unione Europea e in giurisdizioni estere in cui si può ancora tranquillamente occultare capitali. Io spero che il Dipartimento Finanze della Repubblica di San Marino si sia attivato per verificare se ci sono nominativi sammarinesi nella lista. Spero altresì che ci sia una risposta di politica estera alle comunicazioni che stanno arrivando nella Repubblica di San Marino da parte di Autorità Tributarie estere.

Mi sarei aspettato una replica all’intervista rilasciata dal Direttore Generale delle Finanze in cui archivia la vicenda Torre d’avorio come : “Indagini riferite al passato”. Invece silenzio assoluto, come sempre. Silenti i tanti uffici, assenti le Autorità, paralizzato il Governo che si affida a un viaggetto a Roma per chiudere la questione. Ma se è un’indagine riferita al passato cosa deve fare chi ha ricevuto la comunicazione? La può gettare nel cestino? Deve rispondere al questionario presentando i propri estratti conto bancari?

Mentre il mondo si agita su “Panama paper”, qui si fa la politica dello struzzo su ogni dossier delicato, sperando che ci si dimentichi dei nostri “San Marino paper”.

UPR chiede una risposta energica delle Istituzioni.

C’è un problema di Sovranità in ragione del quale è inutile andare a Bruxelles per trattare accordi di associazione, mentre il nostro vicino ci mette in ginocchio con indagini fiscali a tappeto. Domani in Commissione Affari Esteri UPR presenterà un ordine del giorno su questo argomento”.

San Marino, 6 aprile 2016

Unione per la Repubblica

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