Unione per la Repubblica: il futuro del sistema finanziario del Paese

Unione per la Repubblica: il futuro del sistema finanziario del Paese

COMUNICATO STAMPA

In questi giorni in cui si sta svolgendo la periodica missione del Fondo Monetario Internazionale article IV e si ascoltano tanti discorsi sul futuro del sistema finanziario e del Paese.

Riflessioni rispettabili, alcune anche condivisibili, che però lasciano da parte la stretta attualità nazionale ed internazionale.

Primo esempio: non  si parla dell’emissione obbligazionaria emessa dallo Stato per 40 milioni di euro il cui periodo di offerta scadrà fra pochi giorni, esattamente il 21 marzo. Zero pubblicità da parte dell’emittente, poche notizie su un’operazione con la quale lo Stato mira a ottenere 40 milioni di euro. Non vorremmo che alla fine l’obbligazione sia sottoscritta dalle banche.

Secondo esempio: la mossa ultra espansiva della BCE con il taglio dei tassi avrà inevitabili conseguenze anche sulle nostre banche. Il taglio di tutti i tassi con un esteso per il piano d’acquisti di titoli da parte della BCE promette liquidità alle banche dell’euro sistema a condizioni favorevolissime. Condizioni da cui sono escluse le banche della Repubblica di San Marino. Il colpo di bazooka sparato da Mario Draghi può avere un effetto perverso sugli oneri finanziari dello Stato, imprese e cittadini del sistema San Marino.

Terzo esempio: liquidità dello Stato. Non se ne parla più. Dopo l’operazione di fine anno con la quale il Governo ha utilizzato fondi di Enti Pubblici per avere liquidità, non è dato sapere in che condizioni è la finanza pubblica. Assoluta mancanza di notizie su un quadro che in termini strutturali non ha elementi positivi o di riforme che possano aumentare significativamente le entrate fiscali senza deprimere i consumi o erodere la competitività delle imprese nazionali.

Quarto esempio: il destino del settore finanziario. In settimana sarà completata la governance di Banca Centrale ma non è dato sapere se il Governo darà seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nel febbraio 2014. Impegni molto precisi completamente disattesi con il settore in evidenti difficoltà ed al momento senza sbocchi o prospettive di rilancio.

Unione per la Repubblica ha fatto questi quattro esempi per evidenziare come nell’agenda politica del Governo non si parli di argomenti assolutamente rilevanti per il futuro del Paese.

UPR rileva altresì la necessità di un progetto complessivo per mettere in sicurezza i conti pubblici e rilanciare il settore bancario nel suo complesso. Serve realismo, idee innovative e coraggio per costruire un modello completamente nuovo.

Fra i tanti annunci di discese in campo o di progetti salvifici per il Paese ascoltati negli ultimi giorni, stranamente non si parla della situazione dei conti pubblici o del futuro del settore bancario, delle implicazioni occupazionali, dei centinaia di milioni di euro di credito di imposta.

Negli appelli alla concordia ci si dimentica della situazione in Europa e della sua veloce evoluzione. Il rischio che UPR ravvisa è di restare al palo con gli oneri di questa inerzia che ricadranno sullo Stato e di conseguenza su tutti i cittadini.

San Marino, 14 marzo 2016

Unione per la Repubblica

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