Università: ‘Presentazione del rapporto 2014 INdifesa. La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”

Università: ‘Presentazione del rapporto 2014 INdifesa. La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”

Martedì 25 novembre 2014, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino ha organizzato una serata condotta dal Prof. Raffaele Salinari dal titolo: “Da bambine a donne tra diritti violati e discriminazione: Presentazione del rapporto 2014 INdifesa. La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, h. 20.45 Sala Montelupo, Domagnano

L’evento rientra nel programma delle manifestazioni per la celebrazione della giornata, come da locandina che alleghiamo. La partecipazione è gratuita; è gradita la prenotazione via e-mail a df@unirsm.sm

La prevaricazione, fisica e psicologica, nei confronti delle donne ha un suo riflesso diretto negli abusi sulle minorenni, le più vulnerabili a un fenomeno che, secondo la maggioranza degli esperti, affonda le sue radici nelle culture di tipo patriarcale e machista che considerano il sesso femminile come subalterno a quello maschile, quasi una proprietà privata.

I terribili episodi di cronaca dell’estate 2014, dove in Sicilia un padre ha accoltellato le sue due figlie di 12 e 14 anni e nelle Marche un altro ha ucciso la propria figlioletta di 18 mesi, hanno riportato in Italia alla ribalta il fenomeno del femminicidio filiale, estrema conseguenza della violenza domestica.

Per dare una dimensione a questo fenomeno, spesso sommerso, l’Agenzia europea per i diritti fondamentali, (Fra) ha condotto un’indagine80 che ha coinvolto 42.000 donne di 28 Paesi europei, dato che ne fa la ricerca più completa sul tema mai fatta finora.

Dai risultati emerge che il 12% delle donne ha indicato di avere subìto una forma di abuso o atto sessuale da parte di un adulto prima dei 15 anni, percentuale che corrisponderebbe a 21 milioni di donne nell’UE.

In Italia il dato scende all’11% delle intervistate, mentre il 33% ricorda di aver subito almeno una forma di violenza fisica, psicologica o sessuale da bambina.

Il 67% delle donne europee che avevano subito abusi non avevano denunciato il fatto alle autorità, il che significa che solo 3 casi su 10 vengono alla luce.

L’indagine ha anche evidenziato che a livello europeo il 30% delle donne che hanno subito abusi sessuali da grandi avevano già vissuto episodi di violenza sessuale o psicologica durante l’infanzia.

Un ‘ulteriore prova di come le bambine abusate, se non adeguatamente assistite, possono assecondare comportamenti abusanti anche da adulte, tornando a essere vittime di violenza ed eventualmente assoggettando i propri figli alla violenza assistita.

Emerge quindi l’estremo bisogno di assicurare a bambine, ragazze e donne adulte una rete di efficienti servizi d’assistenza (medici, psicologici e legali) concepiti specificamente per le vittime di violenza di genere.

Analogamente, sono indispensabili investimenti per azioni volte alla prevenzione, alla sensibilizzazione e all’educazione contro la discriminazione di genere, come richiesto dalla Convenzione di Istanbul.

Ratificata finora da 13 stati tra cui l’Italia, questa convenzione europea è entrata in vigore l’1 agosto 2014. I suoi obiettivi sono proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica; contribuire a eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi, ivi compreso rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne; predisporre un quadro globale, politiche e misure di protezione e di assistenza.

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