“COMUNICATO STAMPA”
Ieri, dopo la recente “burrasca” consigliare, maggioranza e governo si sono ritrovati per definire le prossime tappe operative. Dopo una settimana di passione tutto è rientrato – alla velocità della luce ! – nella normalità. Di questo ne è lieta l’UPR ma soprattutto la cittadinanza. Nel corso dell’incontro si sarebbe deciso che – durante la sessione consigliare di giugno – verrà portata in aula la legge che definirà la ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio. Una notizia non nuova ma che ci lascia perplessi per il metodo finora intrapreso segnato dalla mancanza di chiarezza dell’azione di Governo. Su questo tema il Consiglio Grande e Generale ha adottato una specifica risoluzione in cui si afferma in maniera netta ed inequivocabile che: “la definizione delle modalità di supporto e di partecipazione dello Stato, nell’operazione di ricapitalizzazione e riorganizzazione di CARISP, dovrà accadere in presenza di opportune garanzie e condizioni”. Ad oggi il Consiglio Grande e Generale non è però nella condizione di scegliere. Il Governo non ha ancora prospettato quali garanzie e quali condizioni sono state ricercate rispetto a questo passaggio complesso riguardante un istituto di credito che in tantissimi anni di storia ha dato un forte contributo alla crescita economica e sociale del Paese. Leggiamo poi che il Consiglio di Amministrazione di CARISP, riunitosi in data 28 maggio 2012, avrebbe accolto l’invito del Segretario di Stato alle Finanze di rinviare di alcuni giorni le nomine previste all’ordine del giorno dell’Assemblea di Cassa di Risparmio convocata per la giornata odierna al fine di individuare la figura più idonea a svolgere l’incarico di Presidente. Di lì a poco apprendiamo che la maggioranza avrebbe già individuato un nome per la presidenza che però – stando ai si dice – potrebbe non essere completamente rispondente ai requisiti richiesti dal regolamento di Banca Centrale per la scelta dei componenti del Consiglio di amministrazione. Una situazione piuttosto ingarbugliata. Desidereremmo ricordare che il tema della governance dell’istituto non è un dettaglio ma una condizione necessaria per garantire un eventuale investimento pubblico. Ci sono anche aspetti reputazionali che il governo e maggioranza sembra non considerino ma che hanno un peso quando si parla di banche e credibilità di un sistema finanziario. Come è di vitale importanza la necessità di disporre di una seria e realistica presentazione prospettica della salute dei conti pubblici in quanto la comunità sammarinese deve avere contezza del valore dell’investimento che ammonta a circa il 10% del bilancio dello Stato per l’esercizio 2012. Una cifra non trascurabile. Giugno è alle porte. Siamo però distanti dagli impegni presi in Consiglio Grande e Generale.
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