L’Unione Per la Repubblica (UPR) saluta con favore ogni occasione utile a favorire il confronto ed il dialogo tra Italia e San Marino.
Gli incontri che il Governo ha realizzato, nel corso della kermesse del Meeting di Rimini, sono stati certamente utili in tale direzione.
Al termine di questa “girandola” di appuntamenti rimane però – nelle mani del Governo – ben poco di nuovo. Ci si deve, infatti, accontentare ancora una volta sui temi chiave per il rapporto bilaterale di impegni generici. Non ci sono novità’, date o elementi certi sulla calendarizzazione – da parte del Parlamento italiano – della ratifica dell’Accordo sulle Doppie Imposizioni.
Non ci sono inoltre certezze su quando avverrà’ la fuoriuscita dalla lista nera.
Settembre e’ dietro l’angolo e alla stragrande maggioranza degli operatori economici occorrerebbe presentare un piano di rilancio fatto di concretezza e non di ripetitive promesse verbali.
La politica estera sarà, anche nella prossima campagna elettorale, una priorità’.
La firma degli accordi del giugno scorso e’ solo un primo, ma non ultimativo, passo verso la normalizzazione dei rapporti con Roma.
Un passo sicuramente rilevante ma, come da più parti detto, non risolutivo. L’UPR, riconfermando il proprio sostegno verso la strada di adeguamento agli standard internazionali compiuto in questa legislatura dall’intero Consiglio Grande e Generale, intende riflettere su come dovrà’ evolversi il rapporto tra i due Stati.
Dando senso e sostanza a valore della sovranità’ e della cooperazione: parole chiave su cui imposteremo le nostre proposte in materia di politica estera.
Sovranità’, intesa come valore essenziale per uno Stato che intende confrontarsi in un mondo radicalmente cambiato dal G20 di Londra 2009. Dando, soprattutto, un senso realistico a come questo valore possa essere declinato in un momento in cui i microstati faticano a trovare una linea di sviluppo all’interno di un contesto globale. Cooperazione, come metodo di confronto con la controparte italiana. Metodo che, oltre alle logiche di adattamento del sistema economico, faccia emergere agli occhi del nostro interlocutore un partner affidabile e consapevole delle opportunità’ di sviluppo integrato che potrebbe offrire. Ripartire da questi due valori e’ necessario.
Perché, ci piaccia o no, se l’Italia – dal 1997 in poi prima con Visco poi con Tremonti e infine con Monti – ha dimostrato di avere le idee chiare sul rapporto con San Marino.
Noi, in più di un’occasione, non lo siamo stati altrettanto.
Unione Per la Repubblica (UPR)
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