Upr sulla mobilitazione generale delle forze sociali contro la Riforma tributaria

Upr sulla mobilitazione generale delle forze sociali contro la Riforma tributaria

Le forze sociali rilanciano la mobilitazione generale contro la riforma tributaria e, in questi giorni, organizzeranno le assemblee con i lavoratori e i pensionati. Di fronte alla totale assenza di dialogo – da parte del Governo – prende così sempre più corpo la via dello sciopero generale e di una forte opposizione consigliare.

Il ricorso all’aggressività fiscale, punto che non solo si e’ insinuato ma ha coagulato la maggioranza, e’ insostenibile. Punto su cui – di fatto – si sono convertite addirittura forze politiche storicamente ed idealmente prudenti rispetto all’utilizzo della leva fiscale rimasto, ormai, unico fattore di competitività. Dopo le promesse da marinaio dell’ultima tornata elettorale non sono state eliminate le tasse introdotte la scorsa legislatura. Anzi sono state adeguatamente corroborate dalla patrimoniale.

Sull’introduzione del sistema IVA, studiato con specifiche aliquote per incentivare lo sviluppo di settori d’eccellenza, e’ calato il silenzio. Stessa cosa sul quoziente famigliare. L’equità e’ d’obbligo ma se non e’ accompagnata alla competitività si sceglie consapevolmente la strada della depressione economica sulla testa dei cittadini e delle imprese tartassati oltremisura.

Ma quando si parla di scelte minime per ripartire verso competitività (Giochi, condono edilizio, liberalizzazioni, gestione dei rifiuti ed un serio pacchetto d’interventi per aprire il nostro a partire da quello commerciale) il Governo dice di no o che, al massimo, e’ già tutto previsto nel memorabile “Allegato Z”. Peccato che da quello zibaldone siano poi uscite solo tasse.

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