ELEZIONI. UPR PORTA GIORNALISTI NEI LUOGHI DELLA CRISI
A GUALDICCIOLO TRA CAPANNONI CHIUSI E PROBLEMA RIQUALIFICAZIONE
In mano il programma della
coalizione arricchito dalle foto e dalla cronaca di un
fallimento, quello dell’ex maggioranza durante i suoi quattro
anni di governo. Di fronte agli occhi, mentre l’autobus si muove
a velocita’ ridotta, le immagini della crisi: capannoni chiusi,
con i cartelli “vendesi” e “affittasi”, e poco traffico per le
strade.
L’Unione per la Repubblica opta per una conferenza stampa
on the road e accompagna in un bus i giornalisti nei luoghi della
crisi economica del Titano. In particolare nell’area produttiva
di Gualdicciolo. In modo da vedere con i propri occhi l’effetto
della recessione: capannoni chiusi e abbandonati, anche di grosse
dimensioni, cartelli per vendita o affitto sparsi, poche macchine
e camion per la strada, “attivita’ di cui non si comprende il
futuro”.
Da Cicerone, micorofono alla mano, fa il portavoce del
partito, Marco Podeschi, indicando le opere del fallimento della
passata maggioranza.
Un fascicolo, che verra’ inviato a tutte le famiglie, riporta
invece “foto e cronaca di un fallimento”. Si parte dal novembre
2008, l’insediamento di Antonella Mularoni a Palazzo Begni, a cui
fa seguito, un anno e quattro mesi dopo, a febbraio 2010, la
“decapitazione dei vertici di Banca centrale”.
A fine anno il
primo dei tre scioperi generali della legislatura e poi le varie
incusrsioni non autorizzate in territorio di militi italiani.
Come non menzionare poi la conferenza stampa organizzata a Roma
nel giugno 2010.
Si cambia anno e a febbraio si
intensificano i controlli delle Fiamme gialle, mentre a marzo
arriva un vero e proprio plebiscito per il referendum sui terreni
pubblici. A fine anno le promesse sull’eliminazione della tassa
etnica sui frontalieri e l’attesa, rimasta tale, della riforma
fiscale.
La fotocronaca del quadriennio del Patto si chiude a
ottobre 2012 con gli impietosi dati economici del Fmi.
La vecchia maggioranza “ha fallito gli obiettivi principali”,
attacca il coordinatore dell’Upr,
Pier Marino Mularoni: l’uscita
dalla black list, la normalizzazione dei rapporti con l’Italia e
l’esterovestizione. “L’economia sana e’ stata lasciata sola” e
ora occorre invertire la rotta. Puntando, spiega Mularoni, sulla
sburocratizzazione, sullo stato di diritto e su regole certe,
sugli investimenti nelle infrastrutture, sul commercio, sulla
riforma fiscale e sul pasaggio all’Iva, sul “coinvolgimento nel
governo di tecnici sammarinesi”. Intanto rimane l’immagine della
recessione, quei capannoni abbandonati che portano anche con loro
un problema di riqualificazione. “Ci saranno incentivi e non
creeremo nuove aree industriali”, assicura Mularoni, ma,
conclude, “dopo quattro anni di immobilismo ora dove c’erano
lavoratori c’e’ solo desolazione”.