Usl. Fase di stallo

Usl. Fase di stallo

San Marino è in una fase di stallo preoccupante. Il Governo vuole applicare la
tassa del 3% generalizzata sui servizi che finirà di fatto sul portafoglio
delle famiglie e causerà oltretutto una contrazione anche in questo settore.
Propone una finanziaria basata su tassazioni straordinarie dal
5 al 15% sui redditi del 2009, senza prima varare una riforma fiscale che
faccia emergere tutti i redditi, non andando quindi ad approfondire le
situazioni di chi non ha dichiarato redditi reali. L’Esecutivo ha presentato un
documento dove le addizionali straordinarie la fanno da padrone, non c’è
traccia sostanziale sulle politiche di sviluppo, sull’appetibilità fiscale e in
sintesi sulla creazione di nuovi gettiti con strumenti che diano origine ad
attrattive e prospettive di crescita per il Paese, oltretutto la fase di
sviluppo della finanziaria è stata fatta in assenza di confronto con le
associazioni di categoria e sindacali. A tutto questo, si aggiunge poi una
situazione del mondo del lavoro che spesso raggiunge il paradosso. Molti
imprenditori si trovano stritolati da un mare d’incertezza, le difficoltà anche
in ambito burocratico sono massive e i loro guadagni sono sempre più esigui.
Moltissimi dipendenti si trovano senza stipendi pur lavorando regolarmente, con
la promessa del pagamento della retribuzione appena possibile. Com’è pensabile
che chi lavora non percepisca stipendio e si debba rivolgere ai sindacati per
avere ciò che gli spetta di diritto? E com’è possibile che un datore di lavoro
non abbia quelle sicurezze che gli permettono di fare investimenti a lungo
termine basandosi su proiezioni di mercato e regole certe? San Marino sta
vivendo una sorta d’embargo economico-mediatico senza precedenti e come al
solito ad avere la peggio sono quei lavoratori onesti che, pur di tentare di
recuperare a volte l’irrecuperabile, continuano a fare il proprio dovere senza
aver alcun diritto in cambio. Se in mezzo a questo “cataclisma” inseriamo anche
“il furbetto del quartiere” che non paga i dipendenti pur avendo i soldi per
farlo, o che li tiene in nero con la promessa di una regolarizzazione in realtà
improbabile, o che non si presenta neppure agli incontri per strutturare “
amichevolmente” un piano di rientro delle competenze retributive arretrate
purtroppo ci si trova davanti ad uno spaccato della realtà sammarinese
veramente molto triste e poco edificante.

25-11-2010

Segretario Industria e Artigianato

Francesca
Busignani

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