Valentini chiude la festa dell’Amicizia

Valentini chiude la festa dell’Amicizia

Il Segretario del Partito Democratico Cristiano Sammarinese ha esordito nel comizio finale della Festa della Amicizia ringraziando anzitutto Franco Ugolini ed Alessandro Scarano i registi della Festa con l’apporto di 120 volontari. Scarano, fra l’altro, ha parlato prima di Valentini come Segretario della Sezione di Serravalle, il perno anche quest’anno, come nelle 33 edizioni precedenti della Festa.
Valentini ha visto nella partecipazione della gente ancor più numerosa che nelle ultime passate edizioni il superamento della fase di difficoltà in cui si è dibattuto il Partito a seguito della fuoruscite di ben 8 consiglieri. Egli ha detto in proposito: ‘Coloro che in questo anno hanno pensato che la novità consistesse nel rompere questa unità, uscendo dal partito e dando vita a nuove formazioni politiche, non solo hanno commesso un grave atto di slealtà politica nei confronti di coloro che avevano riposto in loro la fiducia, ma hanno dimostrato di non aver compreso il grande valore di cui siamo portatori‘.

Secondo Valentini, la Democrazia Cristiana ha ripreso a dialogare con la gente ed ha dimostrato di saperlo fare proprio nel corso dei dibattiti della Festa con l’impegno di Claudio Podeschi, Loris Francini, Giuseppe Guidi, Francesco Mussoni e Giancarlo Venturini.

Quindi Valentini ha fatto una valutazione dell’azione del Governo citando giochi, sanità, scuola, turismo, piano energetico: ‘questa politica non ci piace perché il metodo che la sostiene e i risultati che produce sono contro il paese’. Per cui alla Dc non resta che prendere ‘le distanze da questo modo di condurre la politica per affermare un’azione politica che abbia due caratteristiche fondamentali: un chiaro riferimento ideale e una ricerca del bene comune‘.

Mentre la Dc trova forze politiche (Ns, Pop, Ans) con le quali costruire, all’occorrenza, una coalizione alternativa, i partiti governativi non ci riescono perché non hanno una base valoriale comune.

Per cui la Dc si chiede ‘come AP possa prendere le distanze da una aggregazione come quella che si sta costituendo intorno a contenuti che dovrebbero rappresentare, anche per la collocazione ideale di molti degli aderenti di AP, parte integrante del proprio patrimonio valoriale di riferimento

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