Valentini (San Marino, Finanze) difende in Consiglio l’operato di Bcsm sul Cs. Agenzia Dire

Valentini (San Marino, Finanze) difende in Consiglio l’operato di Bcsm sul Cs. Agenzia Dire

BANCHE. CS, VALENTINI: CON BCSM EVITIAMO LIQUIDAZIONE COATTA  OPPOSIZIONE CRITICA: QUALE FUTURO PER IL SISTEMA?
 “Accompagnare” il Credito sammarinese per evitare di arrivare alla liquidazione coatta.
 Questo l’obiettivo di Banca centrale dopo che la banca e’ stato commissariata per non avere recepito entro il 30 giugno le raccomandazioni dell’istituto sulla necessita’ di un aumento di capitale o, in alternativa, di mettere in atto “atti concreti per la vendita”. Puntando da un lato alle possibilita’ ancora “vive”
 di vendere quote all’esterno, dall’altro al mercato interno.
    Il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, riferisce in apertura dei lavori del Consiglio grande e generale su quanto successo alla banca di Lucio Amati, ripercorrendo i fatti e confermando il pagamento dei dipendenti e la ricerca da parte del commissario straordinario di una soluzione per chi ha conti esclusivi all’istituto. Critica tutta l’opposizione.
 “Nessuna informazione nuova. Il riferimento e’ insufficiente”, attacca il capogruppo dell’Unione per la Repubblica, Giovanni Lonfernini, criticando l’operato di Bcsm. Anche Paride Andreoli dei Socialisti riformisti e Stefano Macina del Partito dei socialisti e dei democratici se la prendono con l’ente di via del Voltone. E perplessita’ le esprime pure Gabriele Gatti della Democrazia cristiana invitando la politica “essere piu’ prudente verso certe sentenze che si danno prima di celebrare i processi.
 La giustizia e gli organi di controllo devono fare la loro parte, ma la politica non deve fare come Ponzio Pilato e lavarsi le mani, deve essere pronta ad aiutare”.
    Dunque il clima si scalda subito in Consiglio. Valentini apre le danze, annunciando in primo luogo che la bozza di riforma fiscale sara’ pronta a fine luglio: la prima lettura slitta cosi’ a settembre per permettere all’opposizione di avere maggiore conoscenza dell’articolato. E passa poi al commissariamento del Cs e al futuro del sistema bancario-finanziario. Che va “accompagnato”. Le “strade aperte da Bcsm”, spiega il titolare delle Finanze, si muovono tra “la capacita’ interna di fare fronte comune ai problemi, e la possibilita’ di ricercare investimenti esterni. Ma non e’ sempre facile trovare collaboratori affidabili”. Inoltre, conclude Valentini, occorre “dimostrare che il sistema e’ ordinato e ha gli organismi per affrontare il momento. E individuare velocemente i fattori per prevenire certe problematiche”. “La politica deve dare linee e risposte” prende la parola Gabriele Gatti, perche’ “se un sistema diverso non viene creato il sistema muore”. Servono gli accordi con Banca d’Italia e altri istituti centrali, la possibilita’ di operare oltre confine e di creare prodotti finanziari. Inoltre, torna al Cs, certe azioni fanno riflettere: “In Italia non si chiudono banche e si incarcerano direttori”. Insomma bene i controlli, ma “la corsa a chi e’ piu’ integerrimo” deve tenere conto che il sistema sta cambiando. Duro su Valentini il capogruppo Upr Giovanni Lonfernini: “Prima attacca poi difende Bcsm, la confusione e’ evidente”. Cosi’ come sul rilancio del sistema, tra fusioni e accorpamenti “qual e’ la linea?”. “Deluso dall’atteggiamento di Bcsm” e dal riferimento del segretario di Stato anche Paride Andreoli del Psrs, mentre il collega Simone Celli chiede “prudenza e attenzione”, stigmatizzando l’atteggiamento “contraddittorio” del governo e “l’operato del tutto inadeguato” dell’ente di vigilanza.     Celli lancia poi un “appello a tutte le forze politiche e all’esecutivo per un confronto che individui le soluzioni piu’ adeguate a risolvere le difficolta’ del sistema”. Stefano Macina del Psd in merito al commissariamento del Cs sottolinea come si sia “piu’ pensato agli effetti immediati che al rilancio della banca”. Alessandro Rossi di Sinistra unita, dipendente Cs, rimarca il disagio dei colleghi e critica duramente la mancanza di informazioni, dovuta a poca fiducia nella classe politica.
 “Dobbiamo sapere i fatti”, ma come per la vicenda piu’ grave della Fincapital “non si sa nulla”.
    A gettare acqua sul fuoco ci prova Marco Gatti del Pdcs: “Vogliamo un sistema non chiuso su se stesso ma in grado di cogliere le opportunita’ per espandersi attraverso capitali esteri”, dice. E in questo percorso “Bcsm deve dotarsi velocemente degli strumenti per valutare i capitali che vogliono venire a San Marino”.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy