Manuel Spadazzi di Il Resto del Carlino: I nuovi vertici. Nel cda anche i piccoli azionisti. La direzione scelta insieme a Mediobanca / Valentini, la Ferretti e il gruppo Sgr in campo per ‘salvare’ la Carim / Gnassi e Vitali plaudono al piano: «Ora stop ai corporativismi»
E ora che Bankitalia ha detto sì al piano di ‘salvataggio’ della Carim, la parola d’ordine è cambiare pagina. Nel modo di gestire l’istituto di credito, di scegliere i suoi uomini, di fare banca. L’ha detto l’altro ieri il presidente della Fondazione Massimo Pasquinelli, lo auspicano adesso Gnassi e Vitali. «Per la banca stessa nulla sarà e potrà essere come prima—sottolineano il sindaco e il presidente della Provincia — Questo implica un salto di qualità nella classe dirigente diffusa di questo territorio. Istituzioni pubbliche, categorie, sindacati, associazionismo, sistema creditizio e bancario, ordini professionali sono chiamati a fare un passo in avanti, l’uno in direzione dell’altro, abbandonando i corporativismi e il riflesso della rendita».
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Il ruolo dei commissari, in queste settimane, sarà fondamentale. Non solo per gestire la ricapitalizzazione, valutata in 118,3 milioni di euro, della Carim, ma anche per la vendita del Credito Industriale Sammarinese, la banca controllata dall’istituto riminese.
Intanto la Fondazione, incassato il sì di Bankitalia, sta lavorando per trovare gli ultimi 16 milioni di euro (102 sono già garantiti) per la ricapitalizzazione. La holding degli industriali ha raggranellato finora una ventina di milioni. Pasquinelli ha chiesto un ulteriore sforzo. E le imprese, anche grazie al pressing di Gnassi e Vitali, si stanno muovendo. Alla holding hanno già dato l’adesione alcuni pezzi da novanta del Riminese: il gruppo Sgr, la stilista Alberta Ferretti, la famiglia Gemmani (Scm) e l’imprenditore Luigi Valentini. Resta per ora fuori invece dalla cordata l’ex presidente della Fondazione, Alfredo Aureli.