Vicenda relativa alle false fatture Selex S.I. – patteggiamento di Tommaso di Lernia

Vicenda relativa alle false fatture Selex S.I. – patteggiamento di Tommaso di Lernia

Quale difensore di fiducia del sig. Tommaso DI LERNIA non posso che manifestare soddisfacente apprez-zamento in ordine alla decisione assunta in data odierna dal GUP dott. Maurizio CAIVANO, che ha accolto la richiesta di patteggiamento della pena pari ad anni uno per la vicenda relativa alle false fatturazioni inter-venute con SELEX S.I.
La definizione del procedimento penale con la sentenza di patteggiamento non rappresenta altro che la natu-rale conseguenza dell’ampia, costante e riscontrata collaborazione intrapresa da diverso tempo dall’imprenditore DI LERNIA con l’Autorità Giudiziaria romana e non solo.

D’altro canto il rinvio a giudizio di Marina GROSSI e Manlio FIORE costituisce un ulteriore tassello alla riscontrata attendibilità del DI LERNIA, nonostante essa fosse stata messa in dubbio dalla stessa GROSSI che addirittura circa un anno addietro aveva prospettato iniziative legali, mai arrivate a destinazione perché rima-ste tuttavia allo stadio della mera enunciazione mediatica.

Oltretutto, l’enormità dei dati raccolti nel corso delle indagini non lasciava sperare alcuna possibilità di otte-nere una pronuncia di proscioglimento né per DI LERNIA, né per gli altri imputati.

Il medesimo Tommaso DI LERNIA, anche in occasione di tale vicenda giudiziaria, ancora una volta rende nota la sua ferma intenzione a continuare la leale collaborazione con i giudici nella ferma convinzione che un giorno possa realizzarsi il miraggio di poter fare impresa senza dover sopportare le vessazioni della politica, diventata via via sempre più esigente nelle pretese illecite nel corso di questi ultimi anni.

Peraltro, giova evidenziare che l’odierna vicenda giudiziaria vede coinvolto Tommaso DI LERNIA quale mero strumento in mano ai vertici della SELEX per facilitare attraverso il meccanismo delle sovrafatturazioni la creazione delle provviste illecite dirette a foraggiare i pubblici ufficiali e Lorenzo COLA, quale alter ego della dirigenza di FINMECCANICA.

Infine, ritengo di dover sottolineare che il danno più grave che ha subito Tommaso Di Lernia non deriva dal-la irrogazione della sanzione penale, bensì dai complessi meccanismi ritorsivi intentati contro di lui non ap-pena la sua collaborazione con l’autorità giudiziaria è divenuta di pubblico dominio.

 

Avv. Mario Murano

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