Vitali su Il Resto del Carlino: Carim in mani riminesi

Vitali su Il Resto del Carlino:  Carim  in mani riminesi

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Carim: Vitali auspica l’intervento delle imprese localiIl presidente della Provincia interviene ufficialmente a “cinquantasei giorni” dal commissariamento. “Ricominciamo dal modello di sviluppo che parte e si radica nel territorio”

 Con all’orizzonte la minaccia di “colonizzatori distratti”, il quadro che emerge dalle vicende di Banca Carim è oggi di “estrema delicatezza”. In ogni caso, “io penso che questo non sia ancora il momento della ricerca delle responsabilità – posto che quelle ‘tecniche’ rientrano pienamente nell’ambito del lavoro dei commissari nominati da Banca Italia e vi è l’autorità competente a verificare il resto – ma, piuttosto, quello dell’unità”. Le imprese dunque, “le forze migliori del tessuto riminese” che “non lascerebbero sola la banca nel caso in cui fosse necessario un’immissione di risorse per ricapitalizzazione”. facciano un passo “in avanti”. Perché “non è una questione di semplice orgoglio campanilistico”.

Il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, interviene ufficialmente sulla questione Cassa di Risparmio di Rimini a “cinquantasei giorni” dal suo commissariamento. E’ vero che lo statuto della Fondazione Cassa di Risparmio riconosce agli enti locali “una rappresentanza non rilevante”, ricorda Vitali. Ma questa, accanto ad una presenza più generale delle istituzioni, sia oggi “utilizzata e finalizzata ancor più” per “ristabilire un clima di armonia che ridia fiducia ad un rapporto tra il principale istituto di credito del territorio, i risparmiatori e le imprese del territorio”, è l’appello del presidente riminese.
Vitali nella sua nota esordisce con una previsione: “Le notizie di cronaca che si susseguono, le dichiarazioni di autorevoli rappresentanti della Carim, fanno intravedere uno scenario con il quale il tessuto socio-economico locale dovrà fare i conti quantomeno nel medio periodo. Oggettivamente si prospettano mesi e forse anni, stretti come siamo – tira le somme il presidente – tra una crisi economica che non ci si è lasciati alle spalle e la fase di stallo della principale banca riminese”.
Vitali riporta le “preoccupazioni” del sistema imprenditoriale locale raccolte anche in occasione del recente tavolo provinciale per lo sviluppo: “Sono la spia – avvisa il presidente – della crescente incertezza sul fronte dei rapporti tra imprese e sistema creditizio. Un’incertezza che potenzialmente potrebbe riversarsi su occupazione, investimenti, innovazione. In una parola, sullo sviluppo di un intero territorio che dal dopoguerra ha avuto nelle banche locali e nella Cassa di Risparmio un suo fondamentale propellente”.
In tutto questo rimane il “rischio di scatenare gli ‘appetiti’ di grandi gruppi nazionali alla ricerca di liquidità”: uno scenario che, guarda avanti Vitali, “se si concretizzasse andrebbe a ledere quel legame tra credito, imprese, territorio che ha rappresentato complessivamente sinora uno dei punti di forza della nostra realtà”. Ecco perchè, conclude Vitali, bisogna ripartire dal “modello di sviluppo che parte e si radica nel territorio”.

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